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12 regole per essere felici sui tacchi, ebook e crowdfunding: intervista a Veronica Benini

La fondatrice della Stiletto Academy ha raccontato il nuovo progetto promozionale a Fashionblog, tra la campagna di raccolta fondi su Eppela, il tour nelle sale da tè e soprattutto… qualche consiglio sui tacchi in esclusiva.

La prima cosa che colpisce di Veronica Benini, al telefono, è la schiettezza: non sta a girare tanto col politically correct intorno ad un concetto, anzi, usa le parole come uno stiletto per rafforzare l’espressione della sua opinione. E’ come veder piantare un chiodo in un muro con l’ausilio di una scarpa col tacco: è orgogliosa del suo lavoro e lo si percepisce in ogni sfumatura del suo accento argentino che addolcisce le parole, ma solo apparentemente.

Veronica Benini ha scritto un libro, 12 Regole Per Essere Felici Sui Tacchi, seguito in ebook del fortunato “Tacco 12” uscito per Sperling & Kupfer lo scorso anno. Le 12 regole sono state concepite in ebook per essere portate comodamente con sé su qualunque dispositivo mobile, preferibilmente il telefonino, e la necessità di dare visibilità a questo libro ha spinto Veronica a organizzare un tour promozionale molto particolare: finanziato col crowdfunding, come spiega nel video che trovate in apertura di post.

Per questo ha aperto una pagina del progetto su Eppela, portale tutto italiano che permette di creare le proprie campagne promozionali, mettendo in palio dei gadget in proporzione alle offerte ricevute per il sostentamento delle 12 Regole in Tour: si va dal wallpaper per i piccoli contributi fino alla consulenza via Whatsapp con Veronica proprio per non perdersi nel magico mondo delle scarpe.

Noi di Fashionblog, incuriosite come sempre dalle iniziative particolari, l’abbiamo intervistata per avere qualche dettaglio in più sulla campagna di crowdfunding, i gadget, il tour e soprattutto sul nòcciolo della questione: le scarpe, croce e delizia di ogni donna, anche della meno modaiola. Mentre scriviamo, la prima tappa della raccolta fondi è stata raggiunta: adesso si procede con gli extra per aggiungere ulteriori date per portare le 12 Regole in giro per tutta Italia.

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Intervista a Veronica Benini: 12 regole, la campagna su Eppela e il tour


Come ti è venuta l’idea del tour per promuovere il libro?
Io di solito faccio sempre dei tour. L’anno scorso il tour della Stiletto Academy l’ho unito a quello di presentazione del libro, ma era un cartaceo quindi era diverso. Il problema dell’ebook è che non essendo cartaceo, quindi un prodotto da vendere in libreria, non viene invitato ai festival di scrittura o alle presentazioni, quindi in sostanza manco di promozione. Mi sono detta “ok, faccio un tour io, ma ho bisogno di un po’ di sostegno”: l’ebook è comodo, ma di certo le royalties non sono esagerate visto che costa 1,99 euro. Per questo ho pensato di organizzare questo tour nelle sale da tè, autofinanziato. L’idea del crowdfunding è nata anche grazie alla collaborazione con Eppela, perché la strategia che sto seguendo è proprio quella e così ne approfitto per testarla sulla mia pelle: la sto provando e scopro un sacco di astuzie.

Ho visto che l’ebook è leggibile su qualunque supporto, quindi sia su kindle, sia iPad o cellulare..
Questo ebook l’ho scritto molto breve: la mia idea era che fosse una sorta di app, una guida di consigli facilmente consultabile dal telefonino. Per questo ho scelto di mettere a disposizione dei badge, tipo quelli premio di Foursquare, perché questo testo è da tenere nel telefonino: se non ci si ricorda qualcosa, si ha tutto a portata di mano per consultare e sapere se una scarpa è adatta o meno alla propria tipologia di piede, in modo da potersi regolare.

Quindi funziona come i manualetti delle buone maniere che si tenevano in borsetta una volta, più o meno?
Sì, più o meno sì, però la differenza è che questo è veramente pratico! Ad esempio, c’è tutto un capitolo dedicato alle spose: come scegliere la calzatura per il giorno in cui ti sposi, la tecnica del tacco B “di emergenza” tenendo conto di come è fatto il piede e dell’orlo del vestito… Ci sono infatti alcune spose che per la cerimonia scelgono un tacco sei, tipo, poi alla festa sfoggiano dei tacchi di tredici centimetri col plateau che sballano completamente le proporzioni dell’abito. Sono dettagli ma spesso possono sfuggire, invece sono importanti.

Visto che hai nominato i badge, come si sbloccano? Funziona come i libri game da nerd?
In realtà sono un po’ delusa da questo primo esperimento: la reticenza dell’editoria classica verso le nuove possibilità degli ebook è totale, quindi mi sono dovuta adeguare e invece dei badge ho messo dei semplici link a foto su Pinterest. Ci sono anche i singoli badge che normalmente si sbloccano nel corso della lettura; cinque di questi badge, invece, per essere sbloccati richiedono una certa interazione con me sui social, tramite l’invio di foto che testimonino che quel badge se lo sono meritato.

Quindi bisogna dimostrarti di aver superato determinati step nel mondo dei tacchi..
Esattamente.

Per partecipare al tour come si fa? Una volta che si è contribuito al progetto tramite la pagina su Eppela, come ci si iscrive al workshop e come si struttura?
Le date non le ho ancora pubblicate, mi manca ancora qualche location di sala da tè perché sto ancora cercando gli sponsor. Ci saranno quattro date grosse da 150: Roma, Milano, Cagliari e Catania, che sono principalmente sponsorizzate da L’Oréal con un suo stand e vedremo se altri piccoli decideranno di salire a bordo; poi altre 10 piccoline in sale da tè. Annuncerò le date a breve: sono sempre gratuite e mi premuro di segnalare anche come iscriversi, ad esempio tramite Smappo, ma giusto per tenere il conto delle persone. Non si paga niente grazie agli sponsor… ma anche grazie al crowdfunding che mi permette di muovere il c*lo sulle Frecce!

Intervista a Veronica Benini: come scegliere la scarpa perfetta

spora-laura
Siccome siamo una redazione di donne estremamente curiose, passiamo alle domande relative proprio all’uso dei tacchi: come si fa a risalirci dopo dieci anni che porti solo scarpe basse?
Ti faccio un esempio che propongo sempre quando faccio i corsi: partiamo dal presupposto che i tacchi fanno male, quindi non sarò io a darti la soluzione definitiva e il Graal per essere felice senza soffrire. Posso solo insegnarti quale sia la scarpa più indicata per le tue esigenze, guardando soprattutto la tua struttura fisica. Se pesi 80 chili e sei un 1.65 metri, non ti dirò di portare uno stiletto perché i piedi devono sopportare un peso enorme.

Quindi si torna a come scegliere una scarpa in base anche e soprattutto al proprio tipo di piede: io ad esempio ho il piede corto con la pianta larga..
Quindi tu le Louboutin non le potrai mai mettere, perché hanno una pianta strettissima…! (ride) Alcuni marchi sono particolarmente ostici proprio per come disegnano le calzate delle scarpe. In ogni caso, per tornare alla questione del come risalire sui tacchi, non è che si possono indossare subito dei tacchi 12: allenare il piede è fondamentale. Hai presente un bambino che nuota da piccolo, tipo cagnolino? Bene, dopo un corso di nuoto si muoverà diversamente. I tacchi sono uguali: ci vogliono allenamento e stretching per salire di tacco, in piedi devi starci dritta. Ci vogliono dei mesi per riabituare il corpo perché è tutta la postura che viene coinvolta, dallo schiacciamento lombare alla posizione della schiena, del collo e della testa. E’ una cosa molto complessa, in realtà, molte donne non camminano bene sui tacchi ma non è colpa loro: è solo che il corpo veramente non sa come reagire a questa cosa.

Quindi è proprio una questione di tecniche.
Non si può pretendere che venga naturale o semplice: le ballerine si allenano per salire sulle punte e con i tacchi è la stessa cosa. Si può imparare, ecco, basta allenarsi.

Relazione piede scarpa: come si capisce quale sia la calzatura giusta per noi?
Devi capire inizialmente se hai il piede greco, romano o egizio: dalla forma del piede, poi, puoi verificare quali sono i modelli di scarpa amici e quali nemici. Nel libro lo spiego nel dettaglio: devi tenere poi conto anche dell’arco alto, della pianta larga o stretta, o anche di problemi come l’alluce valgo e le dita a martello eccetera. Sono tutte queste cose che sono da comprendere: nel libro spiego proprio come selezionare la scarpa giusta anche quando si soffre di patologie particolari, consigliando i modelli.

A livello di brand, quale ti senti di consigliare come qualità migliore e quale invece ti ha delusa molto? Naturalmente parliamo della tua esperienza personale e del tuo piede.
Guarda, io ho scarpe di tutte le marche, quindi figurati… Non è che in realtà ci si possa affidare ad un brand soltanto, perché le forme delle scarpe nelle collezioni possono cambiare ed essere sempre diverse. Tra i marchi di lusso, per esempio, non mi soddisfa molto Louis Vuitton come qualità.

A proposito, come si controlla una scarpa col tacco per capire se è di buona qualità, in modo che non si sfasci dopo due mesi?
Beh, se entri da un cinese e la scarpa puzza di petrolio, capisci che non è che sia un prodotto buono. Per carità, le junk shoes possono anche piacere, con 15-20 euro ti togli la voglia. In realtà non andrebbero mai prese perché sono fatte di plastica, quindi il tuo piede non respira e ti vengono i funghi, puzza… Però può capitare a tutte di comprarle: vanno solo portate poco tempo, anche perché di solito sono fatte male e di conseguenza ti massacrano il piede. L’ABC per vedere se una scarpa è fatta bene è controllare il tacco: se è in asse da dietro, verticale perfetto e perpendicolare al terreno, va bene. Negli altri casi, tutto il tuo peso va a poggiare su una linea storta e minimo ci lasci una caviglia. Non ci si può fare niente, non va comprata e basta: può succedere persino di accorgersi dopo averla comprata e messa la prima volta, perché col tuo tipo di camminata agisci sulla scarpa. I tacchi storti non si riparano, si buttano e basta.

Quindi bisogna controllare il tacco in asse e..?
Le cuciture delle scarpe, le sbavature di colla.. Ma soprattutto bisogna controllare che non ci sia il cambrione rotto. Il cambrione, inventato e brevettato da Ferragamo, è una sorta di trave d’acciaio messa sotto la suola che “lega” il tacco alla punta: se provi a storcere la scarpa, non deve muoversi, deve essere rigidissima. Se senti “cric cric cric” vuol dire che il cambrione è attaccato male e anche lì non puoi fare niente.

E dei materiali delle scarpe?
Presente i bollini attaccati alla suola? Ecco, sono preziosissimi: ci sono tre simboli che ti spiegano come è fatta la scarpa fuori, dentro e sotto. Quando si acquistano delle scarpe chiuse, che la suola sia in cuoio o in gomma non è importante, anzi, le scarpe vanno risuolate altrimenti scivoli. Vera pelle fuori: bello, bellissimo, ma è fondamentale che siano anche di pelle dentro: altrimenti il piede non respira, puzza e ti vengono i funghi. Nel caso dei sandali si può fare un’eccezione: tanto sono aperti, puoi pure prenderli a venti euro, il piede respira lo stesso.

Grazie ancora a Veronica per la disponibilità e la quantità di preziosissime informazioni che ci ha regalato in questa intervista. Nella pagina successiva trovate le date indicative e provvisorie del tour promozionale di 12 regole per essere felici sui tacchi, oltre ai link alla pagina crowdfunding su Eppela e al blog di Veronica.

12 regole in tour: date e indirizzi

12 Regole in tour: ebook e crowdfunding

Il blog di Veronica, aka Spora

Date del tour
8 MARZO 17h: Livorno Surfer Joe Diner con lancio dell’ebook.

MARZO : Lucca, Roma.

APRILE: Torino, Verona, Milano, Napoli, Firenze.

MAGGIO: Bari, Lecce, Monaco (FR), Cagliari, Catania.

Foto | Marco Rossi (pagina 1-2), Laura Gioia (pagina 3)

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