Fashion news
Jane Birkin vs Hermès: pace fatta tra l’attrice e la casa di moda, la borsa non cambierà nome
Considerata la borsa più chic e cara del mondo, la Birking Bag è al centro di una polemica etica.
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14 settembre 2015
Sembra che Jane Birkin ed Hermès abbiano trovato un accordo. L’artista ha infatti deciso di lasciare il suo nome alla famosissima borsa in coccodrillo (l’azienda tra l’altro non l’avrebbe mai cambiato). Al tempo stesso Hermès ha garantito alla attrice di aver redarguito il singolo allevatore (“isolated irregularity”) di coccodrilli in Texas, accusato di aver maltrattato i rettili prima di macellarli, arrivando a minacciarlo di rescindere il contratto.
Sembra che questa dimostrazione di rispetto per la causa animalista della signora Jane sia stata sufficiente. Ricordiamo che era scesa in campo anche la Peta e la Birkin aveva anche detto di aver firmato la petizione Mercy for Animals (Pietà per gli Animali), sponsorizzata dell’attore Joaquin Phoenix contro “tutti i comportamenti inadeguati contro gli animali”. Insomma, dopo tanta polemica, sembra che il fuoco su quella che è considerata la borsa più cara del mondo si sia spento.
Se permettete, però, ci fa un po’ ridere: è basta la promessa di uccidere i coccodrilli senza crudeltà per placare l’animo battagliero della signora Jane o c’è qualcosa che non è stato detto?
(v.r)
I chiarimenti del marchio e le proteste a Milano
01 settembre 2015
Continua l’intricata vicenda che rischia di minare lo stretto rapporto tra un marchio di moda francese, Hermes, e una delle sue muse, che con il suo cognome ha permesso la creazione di una borsa che è un’icona della moda, stiamo parlando di Jane Birkin, che ha chiesto alla maison di togliere il suo nome dalla handbag iconica dopo che Peta, oggi azionaria di un’azione del marchio, l’ha avvertita delle pratiche decisamente poco etiche utilizzate nell’allevamento di alligatori che fornisce pellami all’azienda parigina.
Venerdì scorso il CEO di Hermes, Axel Dumas, ha annunciato, in occasione della presentazione dei guadagni del brand nel primo semestre, che la casa di moda sta lavorando con la Birkin per affrontare le sue preoccupazioni e i suoi dubbi. Hermes sta indagando sull’azienda produttrice di pellami (che non appartiene al gruppo fashion) e vuole dimostrarle che il suo operato è trasparente ed è il migliore che ci sia.
[quote layout=”big”]Siamo d’accordo che migliori norme internazionali dovrebbero essere applicate nei nostri allevamenti di coccodrilli.[/quote]
Il marchio ha inoltre sottolineato che i pellami provenienti da quel fornitore non vengono utilizzati per le borse Birkin e, inoltre, la società si è impegnata a sanzionare qualunque violazione del suo codice di welfare sugli animali.
Ma non finisce qui, perché proprio oggi un gruppo di animalisti si è radunato in via Montenapoleone a Milano, davanti alle vetrine della boutique di Hermes, per una nuova protesta contro lo sfruttamento della pelle di coccodrillo nella moda: “La crudeltà non è moda”, questo uno degli slogan dell’associazione Cani Sciolti che si è presentata a Milno con un body painting che ha ricreato la pelle sanguinante dei coccodrilli su quella umana.
(p.c.)
Scende in campo Peta come azionista dalla maison francese
4 agosto 2015
Non si ferma la bagarre ideologica sollevata da Jane Birkin. La famosa borsa che porta il suo nome e realizzata con pelle pregiate ottenute dall’uccisione di animali esotici. Nel botta e risposta tra la maison francese e l’artista è ora intervenuta anche la Peta, che ha comprato un’azione dell’azienda di moda per ottenere l’ accesso alle riunioni degli azionisti.
«Come azionista Peta Us lavorerà dall’interno per bloccare la produzione di accessori realizzati con pelli di animali esotici, tra cui borse in coccodrillo e cinturini di orologio in pelle di alligatore».
Ha dichiarato il direttore di Peta Uk Mimi Bekhechi. Questa gesto si unisce alle manifestazione che sono in corso ormai da una settimana: davanti alle boutique della maison (Milano compresa) alcuni animalisti hanno cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica.
Hermès a Jane Birkin: “La maison rispetta e condivide le emozioni della signora Birkin”
3 agosto 2015
Dopo la diatriba tra Jane Bikin e Hermès, gli animalisti si sono scatenati. Un’attivista della Peta si è sdraiata in una pozzanghera che simulava il sangue, di fronte al negozio milanese di maison indossando solo leggings a stampa coccodrillo.
Come mai? Ovviamente l’obiettivo è denunciare gli atti di crudeltà verso coccodrilli e animali esotici che, ad avviso dell’associazione animalista, vengono compiuti per le celebri e costosissime borse. Intanto Hermes in un comunicato pubblicato dal Daily Mail ha così commentato la notizia:
Jane Birkin ha espresso le sue preoccupazioni per quanto riguarda le pratiche della macellazione di coccodrilli. E i suoi commenti non influenzano in alcun modo l’amicizia e la fiducia che abbiamo condiviso per molti anni. Hermés rispetta e condivide le emozioni della signora Birkin ed è rimasto scioccato dalle immagini trasmesse online. Intanto un’indagine è in corso presso l’azienda texana coinvolta nel video. Qualsiasi violazione delle norme sarà quindi sanzionata.
Hermes precisa inoltre che questa fattoria non appartiene a loro e le pelli di coccodrillo in dotazione non sono utilizzate per la fabbricazione di borse Birkin perché Hermès impone ai suoi partner i più alti standard nel trattamento etico dei coccodrilli
(v.r.)
Jane Birkin a Hermès: “Togliete il mio nome dalla borsa”
29 luglio 2015
La Birkin di Hermes è più di una borsa, è un simbolo. Non si contano le donne che darebbero l’intero guardaroba pur di averne una. Qualcosa però potrebbe cambiare, perché ad alzare la voce è proprio l’artista cui è stata dedicata la famosa borsettina.
La Birkin Bag è considerata una delle It Bag più celebri al mondo e pensate che il prezzo minimo è di circa 7mila euro per arrivare a superare i 200 mila (quasi come un appartamento). Nonostante il costo, per possederne una, c’è la lista d’attesa nei negozi.
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L’attrice è completamente indignata: i costi e poi la crudeltà usata dalla maison francese nel trattare gli animali. Un’indignazione tale che ha sentito la necessità di
Firmare la petizione Mercy for Animals, Pietà per gli Animali, sponsorizzata dell’attore Joaquin Phoenix contro «tutti i comportamenti inadeguati contro gli animali».
Dopo essere stata avvisata delle pratiche crudeli subite dai coccodrilli durante la loro macellazione per la produzione di borse Hermès che portano il mio nome, ho chiesto al gruppo Hermes di dare un altro nome alla Birkin bag fino a quando l’azienda non implementerà migliori pratiche che rispondono alle norme internazionali per la produzione di questa borsa
Foto | Pinterest
(v.r.)