
Parlare di jeans è come ballare sull’architettura, per parafrasare la storica Angelina Jolie di Scherzi del cuore: ognuno di noi ha il suo preferito e su ciò è impossibile discutere. Persino in un gruppo composito di donne e uomini come la redazione di Fashionblog ha le proprie preferenze su tipologia, modello, pesantezza della tela e addirittura posizione delle tasche sul jeans del cuore.
Il denim ha conquistato negli anni un posto di assoluto rispetto nell’immaginario culturale mondiale: capo identificativo di lotte e rivendicazioni giovanili, estrema rappresentazione del comfort unisex, simbolo di liberazione dalla gonna conquistata a colpi di forbice e adattamenti al corpo femminile, il jeans è ormai uno dei capi cardine di qualunque guardaroba e non smette di interpretare ogni stagione di moda con la sua presenza discreta e fondamentale.
Per il secondo Speciale di Blogo Donna, dedicato al Denim, la scelta redazionale ha optato per dare un taglio propriamente culturale all’amata tela blu intrecciata e resistente: la storia del jeans e il suo impatto sul costume sono stati riletti a partire da tre film chiave della cultura cinematografica mondiale come Grease, Hair e Footloose, che rappresentano le tre epoche distinte durante le quali il denim ha conosciuto la sua massima espansione e fortuna come simbolo.
C’è quindi stato spazio per parlare di moda, musica, danza e cinema in un unico intreccio che somiglia proprio alla tela del denim: resistente, duratura, iconica. Le piccole deviazioni dell’argomento Denim centrale sono le venature artigianali sulla tela blu di Nimes (o blu di Genova) e parlando di bellezza e icone di stile, ma soprattutto di evoluzione dei costumi e storia culturale a colpi di risvolti, cinquetasche e gambali che si sono adattati di volta in volta alle svolte della storia.