
L’uomo di Dior Homme per la primavera estate 2015
In una recente intervista Kris Van Assche, direttore creativo di Dior Homme, ha dichiarato come ogni sua collezione sia sempre e solo un’emanazione spontanea di quella che l’ha preceduta. Echi (così almeno ce li immaginiamo noi) che rimbalzano da una stagione all’altra, pronti a creare suggestioni nuove, senza mai rinnegare però quel fil rouge che lega, con naturalezza ed eleganza, tutte le collezioni, vecchie e nuove, uscite dall’estro dello stilista belga. Una catena di anelli un po’ incantati, uniti tutti dalla bacchetta magica (ed a tratti quasi miracolosa) di Van Assche.
Così va da sé che anche la sua nuova fatica per la primavera estate 2015 si ricolleghi (a questo punto, dopo le parole dello stilista, non potrebbe essere altrimenti) al passato, puntando naturalmente al presente e suggerendo, al contempo, il futuro. Un line-up dunque che guarda sia indietro che davanti a sé, che coniuga e declina il tempo, fuggevole e tiranno, in tutte le sue implacabili sfaccettature. Tempo modaiolo ovviamente, con le sembianze di ensemble scuri dal taglio netto e preciso, di macchie di colore che avvampano inattese, di soluzioni sportive che hanno nel proprio DNA il sigillo indistruttibile del casual-chic.
Qui è allora il color salvia ad accendersi, là il rosso cardinale oppure il blu elettrico; tinte che immancabilmente concorrono a rompere, quasi all’improvviso, quasi senza preavviso, la sovranità dei grigi compatti, dei neri finissimi, creando sempre un tocco scenografico, da melodramma che seduca l’occhio stordendolo sì, ma con garbo squisito.
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