
FRANKFURT AM MAIN, GERMANY - MAY 06: The new Louis Vuitton Global Store in the noble shopping street 'Goethestrasse' pictured on May 6, 2014 in Frankfurt am Main, Germany. (Photo by Thomas Lohnes/Getty Images)
Se c’è un brand che risente in modo particolare della contraffazione questo è sicuramente Louis Vuitton, griffe di punta del colosso francese LVMH. Come saprete, infatti, le borse e gli accessori del marchio sono tra i prodotti più contraffatti in assoluto – basta fare una passeggiata per qualunque città italiana per scovare fake in vendita su bancarelle abusive o al braccio di qualche signora – e l’azienda ha cercato di combattere il fenomeno in diversi modi. Il fatto che non esistano outlet Louis Vuitton è sicuramente uno di questi: vendere solo nelle classiche boutique e nello shop online sul sito ufficiale contribuisce di certo a connatare la maison di una patina di esclusività ma è anche un modo per mettersi al riparo dalla vendita di falsi.
Internet ha sicuramente contribuito alla vendita di prodotti fake su larga scala tanto che tra il brand e il motore di ricerca si era aperto un contenzioso che non sembrava trovare fine e che aveva portato le due aziende in tribunale.
Il brand francese accusava la società di Mountain View di prestare il proprio nome a delle pubblicità per prodotti fake o concorrenti attraverso il noto servizio di pubblicità Adwords; inizialmente Google è stata condannata, sia in prima istanza che nel 2005 in appello, per contraffazione di marchi, concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.
Google ha ricorso in Cassazione e, successivamente, la vicenda è finita in mano alla giustizia europea che ha deciso in favore dell’azienda americana: secondo la Corte, infatti, il brand non era responsabile di usare dei nomi registrati come “parole chiave” che servivano per innescare messaggi pubblicitari. L’unica responsabilità dell’azienda è quella di rimuovere i datti di un inserzionista, laddove sia accertato che vende prodotti illeciti e falsi.
Ma proprio quando Louis Vuitton sembrava aver perso definitavamente la battaglia ecco a svolta.
Tra le due parti, infatti, è stato appena sigliato un accordo reso noto da un comunicato stampa congiunto diffuso stamattina:
“Le due parti si impegnano a rafforzare le risorse già messe in campo attualmente dai due gruppi per la lotta contro la pubblicità e la vendita on line dei prodotti contraffatti. Questo accordo mette fine alla disputa fra Louis Vuitton e Google”.
Sembra dunque che il il brand francese potrà avere finalmente la garanzia che i suoi prodotti siano tutelati anche in rete. Basterà questo accordo a mettere un freno ai numerosi siti e-commerce che vendono falsi (spacciandoli per veri)? Solo il tempo ce lo dirà.
Fonte | Il Tempo