
MILAN, ITALY - SEPTEMBER 19: Models walk the runway during the Philipp Plein - Runway as part of Milan Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2015 on September 19, 2014 in Milan, Italy. (Photo by Pier Marco Tacca/Getty Images)
Philipp Plein, forse la più suggestiva di tutta la Milano Fashion Week, almeno fino alla chiusura della terza giornata. Le modelle hanno sfilato più che su una semplice passerella, su un percorso, una sorta di strada sottomarina, tra rocce, caverne di ghiaccio e grandi iceberg che si illuminavano.
È questa la visione di apocalisse degli abissi. E oltre alle top, con indosso le creazioni, questo paesaggio è popolato anche da altri protagonisti come coralli e meduse. Ecco decisamente una scelta originale che ha trasformato la sfilata di Philipp Plein in qualcosa di davvero unico, un grande show. E diciamoci la verità, per fortuna, perché l’attesa di oltre 40 minuti è stata almeno da questo punto di vista ampiamente ripagata.
Quando è partita la musica, l’effetto Grease è stato immediato. Infatti, questo modo immaginario ha in realtà ospitato una collezione anni 50, con gonne a ruote di lunghezze differenti (spesso portate con sneakers alla caviglia e calzettone, tipo college), abiti dalla vita stretta, bustier e chiodi colorati a pelle. Si sono alternati pantaloni corti, abbinati a top e maglioni, e aderentissimi, stile Sandy quando vuole riconquistare il suo Danny.
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Philipp Plein ha giocato molto sui colori: blu, giallo, rosso, tutti molto luccicanti, ma sempre con soluzioni monocromatiche. È caduto anche lui nella tentazione delle righe, ma è stato forse l’unico che le ha davvero contestualizzate.
Ci piace
Il contrasto tra gli anni Cinquanta e l’apocalisse marina è stata davvero interessante. I modelli luminosissimi sono risaltati come stelle in un’atmosfera scurissima.
Non ci piace
Alla fine la novità era la location e l’ambientazione, perché nei vestiti non c’è stata molta originalità. Tutto bello, tutto piacevole, ma tutto anche già visto.