
PARIS, FRANCE - SEPTEMBER 25: A model walks the runway during the Balmain show as part of the Paris Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2015 on September 25, 2014 in Paris, France. (Photo by Pascal Le Segretain/Getty Images)
Tralasciando il solito discorso sui colori della primavera estate 2015, visto che ormai è partita persa e a dominare sono innanzitutto il bianco e il nero in associazione a pochi flash luminosi di tinte sature e pastello, quello che ha stupito della passerella di Balmain nel terzo giorno di sfilate di Parigi è stata indubbiamente la sfacciataggine. Non una roba da bambinetti che rispondono a tono alla marachella subita, ma quella sfacciataggine da donna sicura di sé e dei propri mezzi che sceglie volutamente un abito sensuale per sottolineare le forme del corpo.
L’intera collezione primavera estate 2015 di Balmain si basa su questo vezzo concreto: l’ispirazione, come ha rivelato il direttore creativo Olivier Rousteing nel backstage della sfilata, viene da Rihanna all’after party della sfilata della scorsa stagione, tra trasparenze e foto su Instagram che mostrano una sensualità decisa e glamour, senza mezzi termini.
E nella sfilata in effetti questa potente esposizione del corpo si è vista, anche se debitamente velata da pannelli sheer, intrecci che guardano direttamente ai quadri di Piet Mondrian per i quadrati di colore e richiamano il bondage con le bande nere luccicanti. D’altronde nello show era palese la volontà di spingere oltre i limiti del sesso, come ha svelato Olivier Rousteing, e questo faro ha illuminato la passerella di Parigi di Balmain anche con eccessi di tessuti persino troppo rigidi per sottolineare la femminilità delle forme.
Balmain a Parigi, la sfilata della collezione primavera estate 2015
Ci piace
L’uso dei colori primari nell’infinito nero della collezione è un flash elegante e molto sexy, sia singolarmente, sia abbinato in righe multicolore. Splendidi alcuni tessuti come la mussola plissettata, che dona eleganza e levità ai toni scuri, sottolineando la femminilità. Molto belli anche i completi pantalone (strepitoso quello bianco) e gli abiti corti segnati in vita dalle cinture con chiusure di metallo.
Non ci piace
Le scarpe della collezione sarebbero in grado di smontare qualunque look: esteticamente brutte e non c’entrano nulla con la collezione. Pensavamo fosse finita l’era dello sheer panel e Olivier Rousteing lo riporta in auge, a che pro però? Alcuni pezzi sono decisamente importabili anche dalla musa della collezione, quella Rihanna evocata dal direttore creativo: l’eccesso di ammiccamento sessuale stanca e produce l’effetto contrario.