
LONDON, ENGLAND - MAY 23: Giorgio Armani arrives for the Gala to celebrate the Vogue 100 Festival at Kensington Gardens on May 23, 2016 in London, England. (Photo by Jeff Spicer/Getty Images)
La lotta al Coronavirus parte dalla ricerca. Improvvisamente l’Italia si è svegliata dal torpore e ha compreso quanto i ricercatori e il progresso scientifico siano fondamentali per la salute. Bellissimi i messaggi e l’aiuto che sta arrivando dal mondo della moda: Giorgio Armani, alla guida del Gruppo Armani, ha deciso di donare un milione e 250 mila euro agli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele e Istituto dei Tumori di Milano, Spallanzani di Roma e a supporto dell’attività della Protezione Civile per l’emergenza Coronavirus.
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Un altro gesto di solidarietà arriva anche da Chiara Ferragni e dal marito Fedez che hanno donato 100mila euro per ampliare i posti letti all’interno del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano e la giovane coppia social ha lanciato una campagna a sostegno della raccolta fondi disponibile. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione del professor Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva cardiovascolare e generale dell’ospedale San Raffaele di Milano.
Chiara Ferragni, che proprio in questi giorni ha perso la nonna per cause che nulla hanno a che vedere con il Coronavirus, ha lanciato un messaggio intelligente e di buon senso, esortando i follower (oltre 27 milioni in due) a rimanere in casa.
Tra i nomi della moda che stanno donando ci sono Etro, che ha devoluto fondi all’Asst Fatebenefratelli Sacco per aiutare la ricerca del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano (guidato dalla professoressa Maria Rita Gismondo). E non è tutto perché ha creato una maglietta con la scritta «Milano never stops», proprio per raccogliere donazioni.
Dolce&Gabbana ha scelto di sostenere Humanitas University, finanziando uno studio coordinato dall’immunologo Alberto Mantovani, mirato a «chiarire le risposte del sistema immunitario al Coronavirus». E Bulgari, invece, ha potenziato la strumentistica dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive di Roma con un sistema microscopico di acquisizione delle immagini all’avanguardia.