
L’evoluzione della sugar tax(www.fashionblog.it)
Una nuova tassa su latte e derivati é stata introdotta dal Governo per un passo importante verso la lotta contro l’obesità e il diabete.
La normativa attualmente prevede una tassa di 0,24 sterline al litro per le bibite contenenti otto o più grammi di zucchero ogni 100 millilitri e 0,18 sterline per quelle che ne contengono tra i 5 e gli 8 grammi. Tuttavia, il governo britannico ha annunciato l’intenzione di estendere questa tassa anche ai prodotti a base di latte e alle bevande vegetali, segnando un cambiamento significativo nella legislazione alimentare.
La sugar tax ha già dimostrato di avere un impatto positivo sul mercato delle bevande. Diversi studi hanno evidenziato come l’introduzione di questa tassa abbia costretto i produttori a riformulare le loro ricette, portando a una significativa diminuzione del contenuto di zucchero nelle bevande. I consumatori, sensibilizzati dalla tassa, hanno cominciato a preferire opzioni a basso contenuto di zucchero, contribuendo a un cambiamento culturale nei comportamenti alimentari.
L’originale esenzione per i succhi di frutta e le bevande a base di latte è stata giustificata con l’intento di promuovere il consumo di latte, soprattutto tra i bambini, e di tutelare anche le bevande vegetali che possono fornire un apporto di calcio. Tuttavia, l’analisi delle sostanze contenute in questi prodotti ha rivelato una realtà preoccupante: molte bevande a base di latte e vegetali contenevano quantità elevate di zucchero, rendendo necessario un riesame delle normative esistenti.
Le nuove misure in arrivo
Il governo britannico prevede di includere nella sugar tax anche le bevande a base di latte e quelle vegetali, con un abbassamento della soglia di zucchero che attiva la tassa, passando da cinque a quattro grammi ogni cento millilitri. Questo cambiamento potrebbe comportare una riduzione del 27% della quantità di zucchero tollerata, aumentando ulteriormente la pressione sui produttori affinché riformulino i loro prodotti.
Questa iniziativa è stata accolta favorevolmente da diversi gruppi di attivisti per la salute, come “Action on Sugar”, che da tempo chiedono una revisione delle esenzioni esistenti. La loro richiesta si basa su evidenze scientifiche che dimostrano come il consumo di zuccheri aggiunti, anche in bevande ritenute “sane” come i succhi di frutta o i latte vegetali, possa contribuire a problemi di salute pubblica.

Non mancano le critiche. Dairy UK, l’associazione che rappresenta le aziende lattiero-casearie, ha proposto di considerare il lattosio, lo zucchero naturale presente nel latte, come parametro di riferimento per le nuove normative, piuttosto che la concentrazione di zuccheri aggiunti. Questa proposta è vista da molti come un tentativo di eludere la tassa, poiché il lattosio non esclude la possibilità di aggiungere zuccheri ulteriori ai prodotti.
Le aziende lattiero-casearie sono preoccupate anche per l’abbassamento della soglia di zucchero, temendo che ciò possa compromettere gli investimenti già effettuati nella riformulazione dei loro prodotti. I dati della British Soft Drink Association indicano che oltre il 70% delle bevande attualmente in commercio non contiene zuccheri aggiunti o presenta quantità molto basse di zuccheri. Tuttavia, nonostante i significativi progressi, il 6,3% dello zucchero consumato nel Regno Unito proviene ancora dalle bevande dolci.
Le bevande vegetali e il mercato in espansione
Un settore che potrebbe subire un impatto notevole dalle nuove normative è quello delle bevande vegetali. Negli ultimi anni, la popolarità di questi prodotti è cresciuta esponenzialmente, con un aumento delle vendite che ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro nel 2024 in Europa, con un notevole incremento rispetto agli anni precedenti. In Francia, ad esempio, il 4,6% delle vendite di “latte” proviene da prodotti vegetali, mentre in Germania la percentuale sale al 9,8%.
Un sondaggio condotto dal produttore Alpro ha rivelato che il 47% degli inglesi di età compresa tra i 18 e i 34 anni ha già cambiato il proprio consumo, optando per bevande vegetali al posto del latte vaccino. Le aziende stanno rispondendo a questa domanda crescente con una diversificazione dell’offerta, lanciando prodotti innovativi come bevande al cioccolato o al caffè.