
Tradimento, sentenza rimborso-fashionblog.it
Il tradimento è certamente qualcosa di molto spiacevole, ma anche economicamente. Con questa sentenza si può chiedere un rimborso.
I rapporti interpersonali non sono sempre facili, tutt’altro. È difficile destreggiarsi in una relazione amorosa, soprattutto se si hanno valori differenti. Può succedere, a volte, di subire un tradimento o anche più di uno, e questo può fare molto male, se lo si osserva da un punto di vista psicologico.
Tuttavia, il dolore, dopo un po’, passa, ma ci sono dei danni che possono essere ripagati anche a livello economico. Questo perché, seppure il tradimento non sia qualcosa che prevede un risarcimento economico, in certi casi è invece punibile proprio con questo tipo di soluzione.
Naturalmente ci sono delle circostanze specifiche, e una sentenza del Tribunale di Treviso, la numero 201/2025, definisce quando è possibile ottenere un risarcimento, se si subisce un tradimento.
Tradimento e risarcimento economico, il contenuto della sentenza
Secondo la suddetta sentenza, il tradimento può essere risarcito economicamente, ma nei casi che vi andiamo a spiegare di seguito.

Nell’ambito del matrimonio, si sa che tra gli obblighi, c’è quello di essere fedeli al partner. La violazione di questo dovere, non è sufficiente a farsi risarcire da un punto di vista economico. I presupposti per un rimborso, infatti, devono essere molto più gravi.
Nello specifico, il comportamento deve oltrepassare i limiti di tollerabilità, e si deve aver leso salute, dignità, reputazione oppure la privacy del partner. Nella sentenza in questione, il tradimento era reiterato e in un periodo in cui i coniugi stavano cercando di avere figli.
Peraltro, in tanti sapevano della relazione extraconiugale, in quanto occorreva in un ambiente lavorativo in cui erano presenti entrambi e lo sapevano allievi e colleghi. L’umiliazione pubblica per la donna, violava privacy e dignità, ragion per cui il risarcimento economico era possibile.
Peraltro la donna aveva subìto anche sofferenze fisiche e psicologiche, di cui vi erano prove concrete e testimoni. In base a questi presupposti, il giudice ha stabilito in modo equo, senza tabelle standard, un rimborso di 10 mila euro alla moglie dell’uomo che l’aveva tradita.
In sostanza, non ci sono rimborsi in automatico, quando si tratta di tradimenti, ma questa sentenza conferma che nel caso di presupposti molto gravi, con prove annesse, il tradimento può essere oggetto di risarcimento. Il diritto, in questo contesto, tutela la dignità e i diritti delle persone, anche in queste fasi critiche del matrimonio.