
Cosa succede al corpo quando fa troppo caldo - fashionblog.it
Temperature elevate e disidratazione mettono a rischio i reni: i nefrologi indicano quattro azioni chiave per proteggerli nei mesi estivi
Con l’arrivo dell’estate e l’innalzarsi costante delle temperature, il corpo viene messo sotto pressione, e tra gli organi che ne risentono di più ci sono i reni. Questi filtri naturali hanno un ruolo centrale nell’equilibrio dei liquidi e nell’eliminazione delle scorie metaboliche, ma il caldo e la disidratazione possono comprometterne la funzione. I nefrologi, specialisti delle malattie renali, sottolineano l’importanza di piccoli gesti quotidiani per evitare conseguenze anche gravi. Bere abbastanza acqua, scegliere i cibi giusti, usare con attenzione farmaci e integratori e gestire con prudenza l’esposizione al sole sono le strategie più efficaci per proteggere i reni in estate.
Bere acqua a sufficienza, anche quando non si ha sete
Uno dei rischi principali nei mesi caldi è la perdita di liquidi dovuta alla sudorazione. Il corpo elimina acqua e sali minerali che, se non reintegrati in modo corretto, possono affaticare i reni. L’idratazione costante è il primo strumento di prevenzione. Anche se non si avverte lo stimolo della sete, è fondamentale bere regolarmente nel corso della giornata. I medici indicano un apporto minimo di 1,5–2 litri al giorno, che può aumentare fino a 3 litri in caso di attività fisica o temperature elevate.
È preferibile bere acqua naturale, evitando bevande zuccherate, gassate o alcoliche, che possono aumentare la diuresi senza reintegrare correttamente i liquidi. Anche il caffè, se consumato in quantità elevate, può contribuire alla disidratazione. In alternativa all’acqua si possono consumare tè leggeri e tisane non zuccherate, utili soprattutto se consumati tiepidi o a temperatura ambiente. La disidratazione prolungata, oltre a compromettere la funzione renale, può favorire la formazione di calcoli e accentuare disturbi preesistenti.

In estate è consigliabile alleggerire l’alimentazione, privilegiando cibi freschi e ricchi di acqua. Frutta e verdura di stagione, come anguria, melone, cetrioli, zucchine e lattuga, contribuiscono all’idratazione interna e offrono vitamine, sali minerali e antiossidanti. Questi nutrienti sono importanti per proteggere i tessuti renali dallo stress ossidativo, accentuato dal calore e dalla maggiore esposizione alla luce.
È utile limitare l’assunzione di sale, proteine animali e cibi processati. Carni rosse, salumi, formaggi stagionati e piatti molto elaborati tendono a sovraccaricare i reni, richiedendo uno sforzo metabolico superiore per l’eliminazione dell’urea e di altri scarti. I nefrologi raccomandano di preparare pasti semplici, preferendo cotture leggere e condimenti naturali.
Anche i condimenti devono essere rivisti: meglio ridurre l’uso di salse pronte o ricche di conservanti. Olio extravergine d’oliva, succo di limone e spezie delicate possono essere scelte più adatte. Chi soffre di ipertensione o ha una predisposizione a disturbi renali dovrebbe prestare ancora più attenzione al contenuto di sodio nei cibi confezionati.
Farmaci, integratori e l’importanza di una valutazione medica
L’estate può aumentare i rischi legati all’assunzione di farmaci, soprattutto se combinati con un livello di idratazione insufficiente. Alcuni medicinali, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), possono alterare la funzionalità renale in modo significativo se assunti con leggerezza o senza controllo medico. Anche gli integratori a base di proteine, diuretici naturali o sostanze drenanti vanno usati con cautela, perché possono favorire la disidratazione o interferire con il normale equilibrio elettrolitico.
Chi assume una terapia farmacologica cronica dovrebbe eseguire controlli periodici, monitorando creatinina, azotemia e altri parametri di funzionalità renale. È importante segnalare al medico qualsiasi variazione, come gonfiore alle gambe, spossatezza persistente o riduzione della diuresi. L’automedicazione estiva è particolarmente pericolosa perché l’organismo è già sottoposto a stress, e ogni interferenza può peggiorare lo stato di salute renale.
Per chi svolge sport, assume integratori o segue diete proteiche, è consigliabile concordare un protocollo personalizzato con un nutrizionista o il proprio specialista. La tolleranza dei reni a carichi metabolici elevati si riduce quando temperatura e sudorazione aumentano.
Il caldo intenso rappresenta un pericolo reale per la salute renale, non solo per gli anziani ma anche per adulti attivi e bambini. Trascorrere troppo tempo sotto il sole nelle ore centrali della giornata può causare disidratazione rapida, colpi di calore e scompensi circolatori che ridimensionano la capacità dei reni di filtrare correttamente il sangue. È preferibile limitare le uscite tra le 11 e le 17, scegliere ambienti ombreggiati o climatizzati e vestirsi con abiti leggeri e traspiranti.
Chi pratica attività sportiva, anche leggera, deve ricordarsi di reintegrare i liquidi prima, durante e dopo l’esercizio, soprattutto se svolto all’aperto. L’attività fisica va organizzata nelle ore più fresche della giornata, come la mattina presto o il tardo pomeriggio. Per bambini, anziani e persone fragili, è utile stabilire una routine estiva di monitoraggio, che includa idratazione programmata e pause frequenti.
Anche un semplice malessere passeggero, se ignorato, può diventare un campanello d’allarme: riduzione della quantità di urina, cefalea, affaticamento o pelle secca devono essere segnalati al medico curante. Ogni estate porta con sé rischi prevedibili, ma anche soluzioni efficaci se affrontati con attenzione e buone abitudini. Proteggere i reni è possibile, anche quando il termometro supera i 35 gradi.