
Cosa mangi a colazione? - fashionblog.it
La colazione è uno dei momenti più importanti della giornata, fondamentale per dare il via a tutte le attività quotidiane.
C’è chi inizia la giornata in silenzio, chi ha bisogno di musica, chi si concede la calma e chi parte in quarta come fosse in ritardo. Ognuno ha il suo rito del risveglio, piccoli momenti privati, fatti di abitudini, gusti e gesti sempre uguali, ripetuti mattina dopo mattina come un rituale.
Ma c’è un dettaglio che più di ogni altro racconta chi siamo, che parla delle nostre esperienze e che comunica qualcosa di personale: la colazione. La colazione è il primo impegno quotidiano, ci porta a tavola e ci obbliga a preparare qualcosa, anche semplice, da mangiare per avviare la giornata.
Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei
Non è però solo questione di metabolismo o di energia da reintegrare, il modo in cui affrontiamo il primo pasto del giorno è un’autobiografia. Per qualcuno è un momento sacro, per altri solo una formalità, ma ciò che scegliamo di mettere nella tazza parla di noi in modo sorprendente.

C’è l’Italiano Orgoglioso, che sin dalla mattina esprime il proprio amore per la patria, scegliendo una delle combinazioni più comuni per la prima colazione. Cappuccino e cornetto, più italiani di così si muore e nemmeno a migliaia di chilometri da casa all’altro capo del mondo, l’Italiano Orgoglioso vi rinuncia.
Che sia dalla moka o dalla macchinetta, il caffè è la sua ambrosia, con o senza zucchero, purché sia buono e caldo come il sole. Lo stesso vale anche per i croissant, anche quelli surgelati, che certo non saranno come quelli al bar sotto casa, ma gli ricordano chi è.
Poi c’è chi punta alla produttività già dal primo morso e quindi fette biscottate e confettura, bicchiere di latte al volo e via. La colazione è strategica, scandita da un timer mentale, ogni minuto conta e nulla è lasciato al caso, la dolcezza è concessa solo se funzionale.
Nessun caffè, troppo destabilizzante, troppa carica senza controllo, l’energia deve essere solida, naturale e di lunga durata, perché la giornata si prospetta frenetica. Non beccherete mai il produttivo a ciondolare con la tazza in mano, perché è uscito dal letto e si è già portato avanti col lavoro.
E non dimentichiamo chi la mattina apre gli occhi già sconfitto, chi pensa che uscire dal letto è un lutto quotidiano purtroppo inevitabile. La salvezza ha un solo nome e risponde a cioccolato, che siano biscotti farciti, merendine o creme spalmabili, ha bisogno di dolcezza come una carezza sull’anima.
Il suo corpo non si sveglia autonomamente, si avvia a zucchero e nostalgia, che poi funziona anche perché alla fine un sorriso arriva sempre. Si, il risveglio traumatico ha lasciato i suoi segni, le occhiaie nere, gli occhi semichiusi mentre morde lentamente un biscotto, ma la vita va avanti.