
Arriva la dieta record, -10 kg in 7 giorni - fashionblog.it
La dieta del cardiologo promette una perdita di peso rapida, fino a 10 kg in 7 giorni. Ecco come funziona, cosa si mangia ogni giorno e a chi è sconsigliata.
Tra le tante proposte per perdere peso rapidamente, la dieta del cardiologo continua a far discutere. A renderla diversa è l’origine: nasce dall’esperienza chirurgica del dottor Dwight Lundell, ex cardiochirurgo statunitense, che ha messo a punto un regime alimentare mirato non solo alla riduzione del peso, ma anche alla prevenzione cardiovascolare e alla diminuzione dell’infiammazione sistemica. I risultati dichiarati sono evidenti: fino a 10 kg persi in una sola settimana, grazie a una selezione precisa di alimenti a basso carico glicemico e alta densità nutrizionale.
I principi della dieta e l’obiettivo di ridurre il grasso viscerale
Alla base della dieta c’è l’idea che molte patologie cardiache siano legate più a processi infiammatori che al semplice accumulo di colesterolo. Il bersaglio principale è il grasso viscerale, cioè quello che si accumula attorno agli organi, spesso invisibile ma strettamente collegato a problemi metabolici e cardiovascolari.
Per contrastarlo, il piano si affida a una combinazione di verdure, frutta fresca, uova, proteine magre e cereali integrali. Gli alimenti ultralavorati sono esclusi, così come zuccheri raffinati e grassi saturi. Si tratta di un regime ipocalorico che sfrutta l’effetto combinato della restrizione energetica e del controllo insulinico, favorendo la mobilizzazione delle riserve adipose.
Gli effetti sono evidenti già dopo pochi giorni, soprattutto sul gonfiore addominale e sulla sensazione di pesantezza. Ma il valore aggiunto, secondo i promotori, è l’impatto positivo sui marcatori infiammatori e sul profilo lipidico.

Il programma si sviluppa su sette giorni, con porzioni precise e cibi ripetuti per facilitare la preparazione e mantenere stabile l’apporto di nutrienti. Le uova sono un elemento centrale, utilizzate in quasi tutti i pasti principali per l’alto contenuto proteico e il potere saziante. Accanto a esse, verdure a basso contenuto calorico, frutta ricca di fibre, carni bianche e pesce magro.
Un esempio tipo include colazioni con frutta di stagione, avena o semi oleosi, pranzi leggeri a base di uova sode, insalata, carote, cene con porzioni controllate di pollo, tonno o spinaci lessi. L’apporto calorico giornaliero è molto basso, ma la presenza di alimenti freschi aiuta a compensare sul piano vitaminico e antiossidante.
I menù sono rigidamente impostati, con poche variazioni ammesse, proprio per ridurre margini di errore. I piatti sono semplici, senza condimenti elaborati, e si consiglia di bere molta acqua per sostenere l’attività metabolica e facilitare l’eliminazione dei liquidi in eccesso.
Questa struttura alimentare, sebbene ripetitiva, mira a ripulire l’organismo e a generare un impatto immediato sul peso e sulla circonferenza addominale. Non prevede spuntini, né concessioni fuori pasto, e si basa su quantità fisse da rispettare giorno per giorno.
Rischi, limiti e categorie per cui è sconsigliata
Nonostante i risultati rapidi, la dieta del cardiologo non è adatta a tutti. Il livello di restrizione può rappresentare un rischio per chi ha patologie croniche, disturbi alimentari pregressi o sottopeso. Anche chi assume farmaci o segue una terapia medica deve consultare il proprio specialista prima di intraprendere un regime così rigido.
Il consiglio è quello di non prolungare la dieta oltre la settimana indicata, evitando ripetizioni senza controllo clinico. I dimagrimenti troppo veloci, se non supportati da un programma di mantenimento, possono portare a un effetto rimbalzo o a carenze nutrizionali.
Inoltre, chi presenta allergie alimentari o non tollera uova e proteine animali dovrebbe optare per percorsi più personalizzati. L’efficacia della dieta, quindi, dipende molto dalla condizione iniziale del soggetto, e non può sostituire un piano studiato da un professionista.
Il modello proposto da Lundell può essere utile per sbloccare una fase di stallo, ma va visto come un protocollo d’urto, non come una soluzione definitiva. La perdita di peso stabile richiede strategie più equilibrate e un cambiamento duraturo dello stile di vita.