
Bonus, fino al 50% di sconto se la sostituisci ora - fashionblog.it
Le nuove regole dell’Agenzia delle Entrate eliminano gli sconti per le caldaie a gas: via libera solo a impianti ibridi e fonti rinnovabili.
Con l’inizio del 2025 cambiano le regole fiscali per chi sostituisce la caldaia. L’Agenzia delle Entrate, con la circolare del 19 giugno, ha chiarito che le agevolazioni non si applicano più agli impianti alimentati da combustibili fossili. Un cambiamento netto che recepisce la direttiva europea sulle “case green”, orientando i cittadini verso soluzioni ibride o basate su fonti rinnovabili.
Le nuove condizioni dell’ecobonus: limiti e possibilità
Nel 2025 resta attivo l’ecobonus, ma con restrizioni mirate. Chi vuole sostituire la caldaia e accedere al bonus senza ristrutturazione può ottenere:
50% di detrazione se l’intervento riguarda la prima casa;
36% di detrazione per la seconda casa.
L’importo massimo detraibile è di 30.000 euro, ma dal 2026 le aliquote scenderanno: 36% nel 2026, 30% nel 2027.
Restano inclusi nell’incentivo anche componenti accessori, come valvole, sistemi di emissione, controlli remoti e reti di distribuzione. La detrazione si applica solo se l’impianto scelto non è alimentato da gas o altri combustibili fossili.

Le caldaie a condensazione a gas, anche se efficienti, non saranno più detraibili. Stessa sorte per i generatori d’aria calda a combustione. A salvarsi, invece, sono gli impianti ibridi, composti da pompa di calore e caldaia a condensazione classe A: questi mantengono la detrazione del 50%, perché considerati compatibili con il percorso di transizione energetica.
Conto Termico e Superbonus: cosa resta e cosa scompare
Per chi non rientra nell’ecobonus, c’è il Conto Termico, che premia l’installazione di impianti a biomassa, legna, pellet o pompe di calore. In questo caso, il rimborso può arrivare fino al 65%, ma solo se si scelgono apparecchi certificati e registrati nel catalogo GSE. La domanda va inoltrata tramite il sito ufficiale del Gestore dei Servizi Energetici.
Dal 1° gennaio 2025, anche il superbonus si riduce drasticamente. L’aliquota resta al 65%, ma è riservata solo ai condomìni con cantieri avviati entro il 15 ottobre 2024. In ogni caso, le caldaie alimentate a combustibili fossili sono escluse da ogni forma di agevolazione. Per accedere al superbonus, resta l’obbligo del salto di almeno due classi energetiche, requisito che spesso implica lavori combinati su più impianti e involucro edilizio.
Un chiarimento importante riguarda le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024: restano interamente detraibili, anche se i lavori si concludono nel 2025. Un’opportunità da cogliere per chi ha già avviato interventi compatibili con le vecchie regole.
Infine, sono ancora ammessi alla detrazione i micro-generatori anche se alimentati a combustibili fossili, poiché non classificati come caldaie. Rientrano anche i dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti, secondo quanto previsto dalla legge 208/2015.
Il bonus caldaia 2025, così come ridefinito, punta chiaramente a spingere tecnologie più pulite, penalizzando le soluzioni ancora legate al gas. Chi desidera aggiornare l’impianto domestico dovrà orientarsi verso sistemi a basso impatto ambientale, in linea con i nuovi standard europei.