
Non è solo mal di gola: come riconoscere Stratus, la variante Covid che sta colpendo l’Europa - www.fashionblog.it
Attenzione a questi primi sintomi sono raucedine, gola irritata e tosse secca. Ecco cosa sappiamo sulla diffusione e la gravità.
Sta circolando anche in Italia e in gran parte dell’Europa la nuova variante del virus Sars-CoV-2, denominata Stratus, che ha già provocato un picco di contagi nel sud-est asiatico a partire dalla primavera. Identificata scientificamente come XFG, è una sottovariante che segue quella precedentemente dominante, Nimbus, mantenendo la convenzione meteorologica nei nomi. Secondo i primi dati diffusi dalle autorità sanitarie internazionali, Stratus è attualmente sotto osservazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’ha classificata come Variant Under Monitoring. Nonostante la rapida diffusione, gli esperti sottolineano che non è più aggressiva delle precedenti.
Cos’è Stratus e dove si sta diffondendo
La comparsa della sottovariante XFG è stata segnalata per la prima volta in India, dove ha rapidamente superato le precedenti mutazioni in termini di prevalenza, per poi diffondersi anche in altre regioni dell’Asia e nel territorio europeo. L’OMS conferma che i casi sono in crescita a livello globale, con un andamento che suggerisce una capacità di trasmissione elevata, seppure non accompagnata da un aumento dei ricoveri ospedalieri. A rendere questa mutazione più visibile rispetto ad altre è la frequenza di un sintomo particolare, che numerosi pazienti hanno segnalato come primo campanello d’allarme.

Le autorità sanitarie indiane hanno infatti registrato un incremento significativo di casi di raucedine, associata a mal di gola intenso, talvolta descritto come una sensazione di bruciatura o ferita alla deglutizione. Questo tipo di irritazione rappresenta un elemento distintivo della variante Stratus, sebbene non l’unico. Anche tosse secca, febbre lieve, spossatezza diffusa e congestione nasale sono riportati frequentemente dai soggetti infetti. In alcuni casi si osservano anche dolori muscolari, sintomi che rientrano nel quadro delle classiche infezioni delle alte vie respiratorie.
Sintomi da monitorare e indicazioni degli epidemiologi
Secondo quanto riferito dal Times of India, testimoni e medici locali avrebbero osservato una maggiore incidenza di raucedine tra i nuovi pazienti positivi, rispetto alle ondate precedenti. La sintomatologia non sembra però indicare una forma più severa dell’infezione. Gli specialisti, tra cui l’epidemiologo indiano Dr. Rajesh Bhushan, sottolineano che Stratus non presenta caratteristiche di maggiore aggressività clinica. Si tratta quindi di una variante che si diffonde velocemente, ma che al momento non sembra aumentare il rischio di ospedalizzazione o di forme gravi della malattia.
L’attenzione resta alta soprattutto nei Paesi dove si registra una riduzione dell’immunità anticorpale dovuta al tempo trascorso dalle ultime vaccinazioni o infezioni. Anche in Italia, le autorità sanitarie stanno monitorando i casi, valutando eventuali correlazioni tra l’aumento delle infezioni e la presenza della variante XFG. Il Ministero della Salute non ha al momento diramato comunicazioni ufficiali ma invita alla prudenza in presenza dei sintomi segnalati, in particolare in soggetti fragili o con patologie pregresse.
Per ora, dunque, nessun allarme sanitario, ma cresce la raccomandazione a riconoscere tempestivamente i nuovi segnali d’allerta. Il virus continua a mutare e adattarsi, e i nomi evocativi come Nimbus o Stratus servono solo a ricordarci quanto l’epidemia non sia completamente archiviata.