
Spese scolastiche, ora puoi recuperare un sacco di soldi - fashionblog.it
La guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate recepisce le novità della Legge di Bilancio 2025 sulle detrazioni per le spese scolastiche, aumentando i limiti e ampliando le voci ammesse.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova versione della guida fiscale sulle detrazioni per le spese scolastiche relative all’anno d’imposta 2025. L’aggiornamento arriva a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio e interviene su più fronti: aumentano i limiti di spesa ammessi in detrazione, viene confermata l’importanza dei pagamenti tracciabili, e si specificano i casi particolari come le agevolazioni per gli studenti con DSA o per gli strumenti musicali. Il documento, scaricabile dal sito ufficiale dell’Agenzia, fornisce chiarimenti attesi da migliaia di contribuenti, alle prese con le spese scolastiche dei figli iscritti a scuole di ogni ordine e grado, compresi gli istituti paritari e le università.
Spese detraibili e nuovi limiti per le famiglie
La modifica più rilevante riguarda l’aumento del tetto massimo detraibile per le spese scolastiche ordinarie, che passa da 800 a 1.000 euro per ciascun alunno iscritto alla scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado. L’importo massimo detraibile resta fissato al 19%, il che significa che ogni famiglia potrà recuperare fino a 190 euro per figlio, rispetto ai 152 euro dell’anno precedente. L’agevolazione copre le tasse d’iscrizione, le spese di frequenza e i contributi scolastici, anche se richiesti a titolo volontario.
Sono inclusi nella detrazione anche i servizi integrativi, come la mensa, il pre e post scuola e le attività extrascolastiche organizzate direttamente dall’istituto. La guida conferma la validità delle gite scolastiche e delle assicurazioni obbligatorie come voci ammissibili, purché documentate e pagate con metodi tracciabili. Rimangono invece escluse le spese per l’acquisto di libri scolastici, cancelleria o altri materiali didattici.

Un capitolo a parte riguarda le spese di trasporto scolastico, già detraibili dal 2018. La novità è che possono essere cumulate con quelle sostenute per gli abbonamenti ai mezzi pubblici locali, regionali o interregionali. Condizione necessaria: che siano intestate al contribuente o al figlio a carico e che siano pagate in forma tracciabile.
Casi particolari: asili nido, strumenti musicali e studenti con DSA
Le famiglie con bambini iscritti all’asilo nido hanno diritto a una detrazione del 19% su un massimo di 632 euro annui. Ma attenzione: non tutte le spese sono ammissibili. La quota eventualmente rimborsata dal datore di lavoro o coperta da altri benefici non può essere considerata. Inoltre, la detrazione non si somma al bonus asilo nido: bisogna scegliere uno dei due. Un esempio chiarisce meglio: una retta annuale di 3.000 euro, con un rimborso aziendale di 1.000 euro, consente la detrazione su 2.000 euro. Ma il limite resta sempre 632 euro.
Per chi ha figli iscritti a licei musicali, conservatori o istituti parificati, è confermato anche per il 2025 il bonus per l’acquisto di strumenti musicali nuovi. In questo caso la percentuale di detrazione sale al 65%, fino a un massimo di 2.500 euro. Lo sconto è diretto, quindi applicato al momento dell’acquisto, purché si tratti di strumenti coerenti con il percorso di studi dichiarato e con regolare documentazione scolastica.
Un altro ambito coperto è quello degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), a cui è riconosciuta una detrazione del 19% senza limiti di spesa su strumenti compensativi, come software, tablet, lettori digitali o altri dispositivi che supportino lo studio. Anche in questo caso, la spesa deve essere documentata e riferita a uno studente con diagnosi certificata da un servizio pubblico.
La guida ribadisce infine che tutte le spese devono essere tracciabili. Sono validi i pagamenti con bonifico, carta, bancomat o tramite PagoPA, mentre i contanti non danno diritto ad alcuna detrazione. Se parte della spesa viene rimborsata dal datore di lavoro, la detrazione si applica solo sull’importo non rimborsato.
Le nuove indicazioni saranno valide per le dichiarazioni dei redditi del 2026, ma riferite alle spese sostenute nel corso del 2025. Le famiglie dovranno quindi conservare le ricevute e controllare attentamente le modalità di pagamento, per non perdere il beneficio. L’Agenzia delle Entrate promette ulteriori aggiornamenti in caso di modifiche legislative o interpretazioni nuove.