
7000 euro a settembre se hai questi requisiti - fashionblog.it
Chi decide di rimandare il pensionamento nel 2025 potrà ricevere fino a 6.900 euro netti l’anno in più in busta paga grazie al nuovo bonus Maroni-Giorgetti. Ecco chi può richiederlo.
Chi nel 2025 raggiunge i requisiti per lasciare il lavoro, ma sceglie di restare, potrà contare su un vantaggio economico inaspettato. Il bonus pensioni esentasse, introdotto dalla Legge di Bilancio e noto come bonus Maroni-Giorgetti, promette fino a 530 euro netti al mese in più per chi decide volontariamente di rimandare l’uscita anticipata. Non si tratta di una somma forfettaria né di un premio una tantum, ma di un vero e proprio aumento mensile legato alla permanenza in servizio. L’obiettivo? Rallentare le uscite dal mondo del lavoro, valorizzare l’esperienza dei lavoratori senior e contenere il peso della spesa pensionistica sul sistema pubblico.
A chi spetta il bonus pensioni: i criteri fissati dalla legge
La misura non è automatica, né generalizzata. Riguarda solo chi entro il 31 dicembre 2025 matura il diritto alla pensione anticipata con una delle due formule attualmente in vigore:
Quota 103 (62 anni d’età e 41 di contributi);
Pensione anticipata contributiva (dai 64 anni, con almeno 20 anni di versamenti nel sistema interamente contributivo, per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996).
Il bonus non viene assegnato a chi va in pensione, ma esclusivamente a chi sceglie di restare nonostante ne abbia diritto. È quindi una misura volontaria, pensata per chi decide di posticipare la propria uscita, continuando l’attività lavorativa senza soluzione di continuità. La logica è quella della ricompensa per la permanenza: chi rinuncia al trattamento pensionistico riceve ogni mese in busta paga la parte di contributi normalmente trattenuta dal proprio stipendio.

Il vantaggio è solo per il lavoratore: il datore di lavoro continua a versare i suoi contributi regolarmente, mentre l’aliquota a carico del dipendente – pari al 9,19% – viene restituita sotto forma di incremento netto in busta paga. Il tutto senza tasse: la somma è esentasse, e incide direttamente sulla retribuzione mensile.
Come funziona e quanto si guadagna: bonus attivo da settembre
Il bonus prende forma a partire da settembre 2025, con accrediti mensili. Il valore stimato massimo – pari a circa 6.900 euro all’anno – equivale a poco meno di 530 euro al mese. La cifra può variare a seconda dello stipendio lordo: chi ha un reddito più alto riceverà un incremento maggiore, perché maggiore è la quota contributiva trattenuta e ora restituita.
Per ottenere il bonus sarà necessario presentare domanda all’INPS, secondo modalità che saranno chiarite entro l’estate. La richiesta dovrà essere accompagnata dalla rinuncia formale al pensionamento anticipato, ma non pregiudica il diritto futuro alla pensione. Il lavoratore potrà in qualsiasi momento cambiare idea e andare in pensione senza penalizzazioni.
La durata del beneficio è legata alla permanenza effettiva in servizio: cessa con le dimissioni, la pensione o altri eventi che interrompano il rapporto di lavoro. Non ci sono limiti legati all’età: il bonus può essere erogato anche oltre i 67 anni, età ordinaria per la pensione di vecchiaia, se il lavoratore decide di continuare.
Va distinto da misure come l’APE sociale o il riscatto agevolato dei contributi, che anticipano l’uscita. In questo caso, si posticipa volontariamente il ritiro per ottenere un vantaggio concreto nel presente, con uno stipendio netto aumentato. Nei prossimi mesi, il portale INPS aggiornerà le sezioni dedicate e fornirà tutti i dettagli operativi per accedere alla misura senza intoppi.