
Il trucco geniale della nonna per lavare e stirare i vestiti in un lampo - fashionblog.it
D’estate il bucato diventa una sfida tra caldo, macchie e asciugatura rapida. Ecco come lavare i panni con meno fatica, a mano o in lavatrice, seguendo anche i consigli della nonna.
Quando le giornate toccano i 40 gradi e l’umidità rende tutto più faticoso, anche lavare i vestiti può diventare un’impresa. Il bucato estivo, tra macchie di gelato, sudore e tessuti leggeri da trattare con cura, richiede qualche accorgimento in più per evitare sprechi e stress. Eppure, con gesti semplici e qualche trucco, si può affrontare senza fatica. Dalle soluzioni per eliminare gli aloni, alla scelta del lavaggio più adatto, fino al modo migliore di stendere e non stirare, tutto passa per l’attenzione ai dettagli. Anche i rimedi della nonna, in estate, tornano utili.
Come trattare le macchie tipiche dell’estate
Durante la bella stagione le macchie sembrano moltiplicarsi. C’è chi si sporca con il gelato, chi cade sull’erba, chi lotta con i residui di deodorante sotto le ascelle. Per non rischiare di rovinare i capi, conviene agire in fretta. Prima regola: rimuovere subito l’eccesso con un oggetto piatto, come il dorso di un coltello o un cucchiaio. Poi si passa alla pretrattatura, scegliendo se usare un sapone di Marsiglia, strofinato con delicatezza, o uno smacchiatore moderno con applicatore.

Il segreto sta tutto nel non lasciare la macchia lì, come se dovesse andare via da sola. I tessuti leggeri assorbono rapidamente e il calore non aiuta. Un consiglio utile è quello di tamponare e non strofinare troppo forte, soprattutto su stoffe sottili. Per i capi bianchi, se compatibili, si può considerare una goccia di candeggina, ma sempre dopo aver controllato l’etichetta. In alternativa, basta un po’ di detersivo liquido diretto sulla zona da trattare, seguito da un lavaggio immediato. Meglio evitare di aspettare il giorno dopo: il sole fissa le macchie, non le cancella.
Lavaggi leggeri, stesura furba e zero ferro da stiro
Quando fuori fa caldo, anche la lavatrice lavora in modo diverso. I tessuti sono già caldi, i vestiti si sporcano di più ma non necessariamente hanno bisogno di cicli lunghi. In estate conviene usare programmi brevi e temperature basse, scegliendo detersivi che agiscono anche a 30 gradi. In questo modo si risparmia energia, si protegge l’ambiente e si prolunga la vita degli indumenti. Occhio però a non sovraccaricare il cestello: meglio pochi capi ben distribuiti, che un pieno difficile da gestire.
Per i capi più delicati o quando si è in vacanza e la lavatrice non c’è, resta sempre il caro vecchio lavaggio a mano. Una bacinella, un po’ di acqua tiepida, poco detersivo e magari un pizzico di bicarbonato. I costumi da bagno, ad esempio, andrebbero sempre lavati così. Sfregare sì, ma senza forzare, lasciando che il tempo e il risciacquo facciano il loro.
Arrivati alla stesura, il vero alleato diventa l’ombra. Il sole diretto fa evaporare l’acqua più in fretta, ma può scolorire i capi e irrigidire i tessuti. L’ideale è stendere al rovescio, scuotere bene ogni capo prima di appenderlo, e cercare di evitare che si formino pieghe. Chi non vuole stirare deve giocare d’anticipo: grucce per le camicie, pinze solo nei punti meno visibili, pantaloni stesi per intero e t-shirt ben tirate. Il calore farà il resto. Senza ferro, senza sudore.