
Perdere peso con il metodo Adamski - fashionblog.it
Il metodo Adamski per dimagrire: funziona davvero ed è sempre più di tendenza. Ecco in cosa consiste e come si applica.
Il Metodo Adamski rappresenta un approccio alimentare che si discosta nettamente dalle tradizionali diete ipocaloriche, proponendo un sistema integrato finalizzato al miglioramento del funzionamento dell’apparato digerente come chiave per accelerare il metabolismo e favorire la perdita di peso. Ideato quasi trent’anni fa da Frank Laporte Adamski, naturopata e Heilpraktiker, questo metodo si basa su una combinazione di educazione alimentare e tecniche manuali, con l’obiettivo di ristabilire l’equilibrio tra assimilazione ed eliminazione degli alimenti, migliorando così la salute generale.
Il ruolo centrale dell’apparato digerente nel Metodo Adamski
L’apparato digerente, considerato da Adamski il fulcro della salute, viene trattato come un sistema complesso che va oltre la semplice digestione: è responsabile dell’assimilazione dei nutrienti, della regolazione del transito intestinale e dell’interazione con il sistema immunitario attraverso il microbiota intestinale. La nutrizionista Elisa Finco sottolinea come questa visione trovi riscontro negli studi scientifici più recenti che confermano il ruolo dell’intestino come un “secondo cervello” in grado di influenzare il benessere psico-fisico complessivo, l’infiammazione sistemica e le difese immunitarie.
Il metodo, quindi, punta a “ripulire” il tratto digerente da eventuali accumuli di tossine e depositi che rallentano il transito e compromettano l’assorbimento, favorendo così una digestione più efficace e un miglioramento della funzionalità generale dell’organismo.
Al centro del Metodo Adamski c’è la distinzione tra cibi veloci (acidi) e cibi lenti (non acidi), una categorizzazione che non si basa sul gusto o sul pH degli alimenti, ma sui tempi di digestione e sul loro impatto sul sistema digestivo. La regola fondamentale è evitare di combinare nello stesso pasto alimenti appartenenti a queste due categorie, per non creare sovraccarichi digestivi e favorire un transito più regolare.

Tra i cibi veloci rientrano la frutta (sia cruda che cotta o disidratata), lo yogurt, alcune verdure come pomodori, peperoni, zucca e melone, il miele e il peperoncino. Questi alimenti, secondo il metodo, vengono digeriti in tempi più rapidi e quindi vanno consumati separatamente dagli alimenti “lenti”.
I cibi lenti, invece, comprendono cereali e derivati (pane, pasta, riso), legumi, carne (escluso il maiale e i salumi), formaggi, prodotti della pesca, uova e altre verdure diverse da quelle considerate veloci. Questi alimenti richiedono tempi di digestione più lunghi e vanno quindi assunti in momenti separati rispetto ai cibi veloci.
Esiste poi una terza categoria, i cibi neutri, che possono essere combinati sia con i cibi veloci che con quelli lenti senza interferire con la digestione. Tra questi figurano l’olio extravergine d’oliva, l’aceto, cipolla, aglio, caffè, vino rosso e alcune spezie come basilico, prezzemolo e rosmarino.
Regole pratiche e tecniche manuali per favorire la digestione
Oltre alla distinzione alimentare, il Metodo Adamski prevede alcune regole pratiche fondamentali, come la necessità di consumare i cibi veloci a distanza di almeno 4-5 ore da quelli lenti, e viceversa di attendere 1-1,5 ore per passare dai veloci ai lenti. Si consiglia inoltre di evitare la frutta e il tè verde a colazione, limitare l’assunzione di glutammato e inserire semi germogliati nei pasti per favorire la digestione.
Un aspetto originale del metodo riguarda le tecniche manuali, come la riflessologia addominale, che attraverso stimolazioni specifiche mira a “smuovere” i depositi sulle pareti interne del tratto digerente e a rilassare le viscere, facilitando così il transito intestinale e la liberazione delle tossine accumulate. Queste manipolazioni, spesso abbinate ad aromaterapia, sono praticate da Adamski stesso in contesti come spa e centri benessere, con l’intento di integrare l’alimentazione consapevole con un trattamento fisico diretto.
Il Metodo Adamski propone dunque una visione alternativa e integrata della nutrizione, che punta a valorizzare il ruolo dell’apparato digerente come fulcro della salute e a migliorare il benessere complessivo attraverso scelte alimentari consapevoli e tecniche manuali specifiche. Tuttavia, ogni approccio deve essere sempre valutato con un occhio critico e adattato alle esigenze individuali, consultando il proprio medico.