
Gita alle porte di Roma (www.fashionblog.it)
Il Lazio, oltre le consuete mete turistiche come Roma e le sue vestigia imperiali, offre un patrimonio di luoghi dal fascino enigmatico.
Tra boschi secolari, laghi nascosti e borghi sospesi nel tempo, si celano realtà che parlano di storia, arte, natura e mistero.
In questo viaggio alla scoperta dell’ignoto, esploreremo tre destinazioni uniche: il Parco dei Mostri di Bomarzo, il Lago di San Benedetto vicino a Subiaco e la suggestiva Civita di Bagnoregio.
Mete da visitare alle porte di Roma
Il Parco dei Mostri di Bomarzo: un giardino tra mito e allegoria
Nel cuore della Tuscia viterbese, a Bomarzo, sorge uno dei siti più emblematici e strani del Lazio: il Parco dei Mostri o Bosco Sacro. Ideato nel XVI secolo dal principe Pier Francesco Orsini, noto come Vicino Orsini, e progettato dall’architetto Pirro Ligorio — celebre per aver completato la Basilica di San Pietro dopo Michelangelo — questo giardino manierista si distingue per le sue sculture monumentali scolpite nella pietra. Le figure rappresentano creature mitologiche, divinità, mostri e animali fantastici immersi in un fitto bosco di querce che contribuisce a creare un’atmosfera sospesa tra il grottesco e il poetico.
Tra le installazioni più iconiche spicca l’Orco con la bocca spalancata, che accoglie al suo interno un tavolo da picnic, la Casa Pendente, sfida architettonica che sembra ignorare le leggi della fisica, e la maestosa statua di Nettuno. Il parco è nato come una sorta di elaborazione del lutto personale del principe, che volle trasformare il dolore in simboli scolpiti, disseminati di messaggi allegorici e sogni pietrificati.
Oggi il Parco è accessibile tutto l’anno, con orari prolungati nei mesi estivi. Si raggiunge facilmente in auto da Viterbo o Orte, mentre chi viaggia con mezzi pubblici può utilizzare treno e autobus con qualche cambio. Per chi desidera un’esperienza più approfondita, è disponibile un servizio di visite guidate, prenotabile in anticipo. Dopo la visita, vale la pena esplorare il borgo medievale di Bomarzo, con il suo Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo, il Palazzo Orsini e la riserva naturale di Monte Casoli.

Il Lago di San Benedetto: un’eco di spiritualità e natura intatta
Spostandosi verso la provincia di Roma, in un angolo appartato della Valle dell’Aniene, si trova il piccolo e incantevole Lago di San Benedetto, un vero e proprio gioiello naturale immerso tra alte pareti calcaree e boschi fitti. Il nome deriva dal vicino Monastero di San Benedetto, scavato nella roccia viva, luogo di eremitaggio e spiritualità che richiama la figura di San Benedetto da Norcia, fondatore dell’Ordine benedettino e patrono d’Europa.
Il laghetto, un tempo raggiungibile esclusivamente a piedi attraverso un sentiero boschivo, oggi è più accessibile, pur mantenendo quella sensazione di isolamento e magia che lo rende unico. Quando i raggi del sole ne lambiscono la superficie, l’acqua smeraldina si illumina di riflessi quasi fiabeschi. Secondo antiche leggende locali, nelle notti estive si possono udire canti misteriosi provenienti dalle sue acque, forse un’eco degli antichi monaci benedettini che per secoli hanno vissuto in eremitaggio nei dintorni.
Per visitare il lago si parte da Subiaco, seguendo la strada verso il monastero, per poi imboccare un breve sentiero che conduce allo specchio d’acqua. Dopo questa esperienza immersiva, è consigliata una visita ai Monasteri di Santa Scolastica e San Benedetto, autentici scrigni di arte medievale e luoghi di profonda spiritualità.
Civita di Bagnoregio: la città sospesa tra storia e fragilità
Nel territorio della provincia di Viterbo, sospesa su un altopiano tufaceo, si staglia la celebre Civita di Bagnoregio, spesso definita “la città che muore”. Questa piccola perla architettonica è minacciata dall’erosione naturale e dalle frane che nel corso dei secoli hanno ridotto la sua superficie e la sua popolazione, rendendola quasi un miraggio nel paesaggio circostante. La sua connessione con il mondo esterno avviene tramite un lungo ponte pedonale, che accentua l’impressione di trovarsi in una dimensione fuori dal tempo.
Passeggiando tra i vicoli stretti e le case in pietra, si percepisce un’atmosfera sospesa, quasi irreale, rafforzata dalle nebbie mattutine che spesso avvolgono il borgo, facendolo sembrare un’isola fluttuante. Nonostante le difficoltà strutturali e il progressivo spopolamento, Civita ha conosciuto una nuova vita grazie al turismo, divenendo un simbolo di resilienza e fascino fragile.