
Puntura medusa, come risolvere (www.fashionblog.it)
Ecco una guida dettagliata su cosa fare in caso di puntura di medusa, come riconoscerla e quali sono le precauzioni da seguire.
L’arrivo dell’estate porta con sé anche la presenza sempre più frequente delle meduse lungo le coste italiane, un fenomeno che suscita preoccupazione tra i bagnanti. Sebbene in Italia le punture di medusa non siano letali, il dolore e il fastidio che ne derivano sono evidenti e meritano un’attenzione specifica per evitare complicazioni. Ecco una guida dettagliata su cosa fare in caso di puntura di medusa, come riconoscerla e quali sono le precauzioni da seguire.
Caratteristiche e modalità di puntura delle meduse
Le meduse si spostano principalmente grazie alle correnti marine e possono risalire in superficie per nutrirsi, finendo così spesso sulle spiagge molto frequentate durante la stagione estiva. La puntura avviene quando i tentacoli si attaccano alla pelle, liberando un veleno che provoca una reazione immediata.

Il dolore provocato da una puntura di medusa è descritto come una scossa elettrica seguita da un intenso bruciore e prurito localizzato. Questi sintomi possono variare in intensità a seconda della sensibilità individuale e dalla specie di medusa responsabile. In alcuni casi, soprattutto dopo punture ripetute, può verificarsi uno shock anafilattico, con manifestazioni come difficoltà respiratorie, vertigini e vomito, condizioni che richiedono un intervento medico urgente.
I segni visibili di una puntura includono arrossamenti e irritazioni cutanee spesso accompagnate da piccole lesioni o striature dovute ai tentacoli. È fondamentale riconoscere tempestivamente questi segnali per intervenire correttamente.
La prima azione da compiere dopo una puntura è uscire prontamente dall’acqua per evitare il rischio di annegamento causato dal dolore o da una possibile crisi di panico. Successivamente, si consiglia di:
- Rimuovere con cautela eventuali frammenti di tentacoli ancora attaccati alla pelle, utilizzando strumenti sottili come un coltello o un pezzo di cartone, facendo attenzione a non rompere le cellule urticanti;
- Applicare sabbia bagnata sulla zona interessata e grattare delicatamente per facilitare la rimozione dei filamenti urticanti;
- Sciacquare con acqua di mare, evitando assolutamente l’acqua dolce, che può peggiorare il dolore attivando ulteriori cellule urticanti;
- Applicare calore locale, ad esempio posizionando vicino alla ferita una fonte di calore come un mozzicone di sigaretta spento, poiché il veleno delle meduse è termolabile e si neutralizza con il calore;
- Utilizzare aceto, facilmente reperibile nelle postazioni di salvataggio, che grazie all’acido acetico aiuta a staccare i tentacoli senza farli esplodere;
- Segnalare la presenza di meduse alle autorità balneari per prevenire ulteriori incidenti tra i bagnanti.
In caso di punture sul viso o di reazioni allergiche importanti, è indispensabile rivolgersi immediatamente a un medico.
Una volta a casa, è importante disinfettare la ferita con un antisettico e, se necessario, applicare una pomata antistaminica per alleviare prurito e rossore. Se la sensazione di bruciore persiste oltre le 48 ore, è consigliabile consultare uno specialista che potrebbe prescrivere una crema corticosteroidea.