
Quali sono le case più piccole (www.fashionblog.it)
Nel panorama dell’architettura, il tema della riduzione degli spazi abitativi continua a stimolare una creatività senza confini.
Nel panorama dell’architettura contemporanea, il tema della riduzione degli spazi abitativi continua a stimolare una creatività senza confini. Qual è la casa più piccola del mondo? Da nord a sud dell’Europa, tra sperimentazioni radicali e micro-architetture immerse nella natura, la ricerca di soluzioni abitative minime si fa sempre più affascinante e variegata.
La sfida delle micro-case: un viaggio tra record e innovazioni
A Varsavia, la Keret House rappresenta un esempio emblematico di come lo spazio urbano possa essere reinterpretato. Progettata dall’architetto Jakub Szczęsny, questa abitazione si inserisce tra un edificio prebellico e uno prefabbricato sovietico, con una larghezza che varia da 92 a 152 cm e una superficie complessiva di circa 14,5 metri quadrati distribuiti su più livelli. Dotata di letto, bagno e angolo cottura, la casa è alimentata dagli edifici vicini ed è dedicata allo scrittore israeliano Etgar Keret, primo residente simbolico. Più che un’abitazione funzionale, è un’opera d’arte che riflette sulla memoria storica e lo spazio urbano, divenuta celebre a livello internazionale.

Nel sud-est del Portogallo, nella regione dell’Alqueva, sorgono tre tiny houses concepite all’interno di una fattoria di agricoltura rigenerativa nel cuore dell’Alentejo. Questi moduli abitativi, progettati da Madeiguincho, si distinguono per le volumetrie monolitiche e l’uso di materiali naturali come il sughero grezzo e la calce bianca, richiamando le forme arcaiche dei dolmen megalitici locali. Ogni unità è autosufficiente e abitabile, connesse da una terrazza che funge da osservatorio astronomico, sfruttando la quasi totale assenza di inquinamento luminoso del territorio.
In Svezia, lo studio Tengbom in collaborazione con l’Università di Lund, Martinsons e AF Bostäder ha realizzato un progetto innovativo di abitazioni da 10 metri quadrati, costruite in legno lamellare incrociato (CLT). Queste unità sono dotate di letto rialzato, cucina, bagno, zona studio e un piccolo patio esterno. Il design intelligente include soluzioni trasformabili come tavoli integrati nelle finestre e scale contenitore, ottimizzando la percezione dello spazio. Realizzate in 22 esemplari a Lund, queste micro-case dimostrano che è possibile vivere con comfort e sostenibilità anche in spazi estremamente ridotti, con un abbattimento dei costi d’affitto fino al 50%.
A Rotterdam, il progetto The Cabanon si spinge oltre i limiti dell’abitabilità compatta: in soli 6,89 metri quadrati, gli architetti Beatriz Ramo e Bernd Upmeyer hanno creato un micro-appartamento completo di soggiorno, camera da letto, bagno e persino una mini spa con sauna a infrarossi e vasca idromassaggio. Questo progetto rappresenta un esempio radicale di “lusso compatto”, dove ogni dettaglio è studiato per ottimizzare comfort e qualità, evitando l’austerità tipica degli spazi ridotti.
Nel Galles, la Smallest House in Britain a Conwy è una casetta rossa di due piani ma con una superficie totale di appena 5,49 metri quadrati. Abitata fino al 1900 da un pescatore di quasi due metri d’altezza, è oggi una popolare attrazione turistica e figura anch’essa nel Guinness dei Primati.
La One Square Meter House di Berlino, ideata dall’architetto Van Bo Le-Mentzel, è il progetto più simbolico e concettuale. Con i suoi 1 metro quadrato, questa casa autoassemblabile, ribaltabile e trasportabile non è pensata per un’abitazione tradizionale ma come provocazione politica e personale contro la crisi dello spazio e dell’abitare. Può essere collocata sia all’esterno che all’interno di altre abitazioni, offrendo un proprio spazio personale anche in contesti estremamente ridotti.