
Perchp non si sopportano le critiche? - fashionblog.it
Qual è la motivazione per cui le critiche feriscono anche se spesso non si vuole ammettere questo? C’è la spiegazione psicologica.
La difficoltà a tollerare le critiche rappresenta un tratto profondamente radicato nella natura umana, influenzato da meccanismi evolutivi che hanno garantito la sopravvivenza della nostra specie. Tuttavia, questa sensibilità, se eccessiva, può compromettere il benessere psicofisico e le relazioni interpersonali, fino a minacciare la stabilità di un matrimonio.
L’evoluzione e il peso delle critiche nella mente umana
Gli esseri umani sono biologicamente predisposti ad attribuire maggiore importanza agli stimoli negativi rispetto a quelli positivi o neutri. Questo fenomeno, noto come “negativity bias”, è legato alla necessità di sopravvivenza dei nostri antenati: concentrarsi sulle minacce garantiva la possibilità di mettere in atto il meccanismo ancestrale del “fuggi o combatti”, essenziale per evitare pericoli. Lo psicologo americano Rick Hansen ha sottolineato come anche l’osservazione di un volto arrabbiato per una frazione di secondo attivi una risposta immediata nell’amigdala, la parte del cervello deputata alle emozioni e all’allarme.
Questa maggiore attenzione alle criticità, però, ha un rovescio della medaglia: le critiche vengono percepite come particolarmente dolorose e difficili da dimenticare, soprattutto quando provengono da persone amate e in momenti di vulnerabilità emotiva. Questo può provocare una riduzione dell’empatia e un isolamento emotivo, fenomeni spesso osservati nei figli di genitori ipercritici.

Le critiche non sono solo una fonte di sofferenza emotiva, ma possono incidere negativamente anche sulla salute fisica: studi recenti dimostrano che un eccesso di giudizi negativi abbassa le difese immunitarie, riducendo la capacità dell’organismo di combattere virus e tumori. Sul fronte relazionale, un’indagine su 3.000 coppie ha dimostrato che la presenza di critiche ricorrenti è uno dei fattori più significativi nel predire il divorzio, con una precisione del 93,6%. Gli esperti suggeriscono che il rapporto tra osservazioni positive e negative dovrebbe idealmente essere di 5 a 1, per bilanciare la nostra naturale tendenza a fissarsi sugli aspetti negativi.
Dal punto di vista psicologico, le risposte individuali alle critiche possono essere molteplici: giustificazioni, rabbia, tristezza, senso di colpa, vergogna. Queste reazioni sono connesse alla percezione della critica come una minaccia che invalida aspetti profondi della propria identità o dei propri obiettivi personali. La sensibilità alle critiche varia in base a tratti di personalità, autostima e timore del giudizio altrui. Persone perfezioniste o con un’autostima fragile sono particolarmente vulnerabili, mentre chi basa la propria identità sui feedback esterni soffre maggiormente la percezione di essere sminuito.
L’impatto di genitori ipercritici e strategie per affrontare la vulnerabilità
Un tema cruciale riguarda l’effetto di genitori ipercritici sullo sviluppo emotivo e cognitivo dei figli. Questi genitori, spesso perfezionisti, tendono a non tollerare errori e mostrano un atteggiamento costantemente sminuente, creando un clima familiare di insoddisfazione e controllo eccessivo. I figli cresciuti in questo ambiente possono sviluppare ansia, bassa autostima, difficoltà nelle relazioni sociali, paura del giudizio e un senso di inadeguatezza che perdura nell’età adulta.
Dal punto di vista neurobiologico, l’esposizione costante a critiche e dinamiche familiari negative può indebolire le funzioni esecutive della corteccia prefrontale, fondamentali per il controllo degli impulsi, la memoria di lavoro e l’attenzione, con ripercussioni sul rendimento scolastico e sociale. Spesso, i genitori ipercritici riversano la loro insoddisfazione anche su altri e questo atteggiamento negativo viene interiorizzato dai figli, che possono sviluppare una visione distorta di sé e degli altri.
Per affrontare questo tipo di vulnerabilità, è fondamentale riconoscere e comprendere le motivazioni alla base delle proprie reazioni difensive alle critiche. La psicoterapia, si è dimostrata efficace nel favorire il distacco psicologico da esperienze familiari dolorose e nell’acquisire modalità più funzionali di gestione emotiva e relazionale.