
L’ISEE: soglie aggiornate e cosa significa superare la soglia considerata alta (www.fashionblog.it)
L’ (ISEE) continua a rappresentare un parametro chiave nel sistema italiano di accesso a bonus sociali per le famiglie in difficoltà.
Con l’aggiornamento delle soglie valido dal 1° gennaio 2025, è fondamentale per i cittadini comprendere quale sia la soglia esatta che determina un ISEE considerato “alto” e come ciò possa influenzare l’accesso ai vari benefici economici e sociali.
A partire dal 2025, la soglia di riferimento per molti interventi di sostegno economico è stata innalzata da 9.360 a 10.140 euro. Tale modifica amplia la platea di famiglie che possono accedere a misure come l’Assegno di Inclusione (ADI) e altri principali bonus nazionali, senza però eliminare la complessità delle differenti soglie che variano a seconda delle singole agevolazioni.
Per esempio, nuclei familiari composti esclusivamente da persone con almeno 67 anni o con disabilità gravi vedono un limite più restrittivo a 8.190 euro, mentre per chi è in affitto il limite può arrivare a 10.140 euro, purché la locazione sia dichiarata nella DSU ai fini ISEE.
Altre soglie specifiche sono:
– 6.000 euro per il Supporto per la formazione e il lavoro, che prevede un sussidio di 350 euro.
– Circa 8.052,75 euro per la “Carta acquisti” destinata agli over 65 o ai nuclei con minori di 3 anni.
– Intorno a 17.000 euro per l’Assegno unico universale, oltre la quale l’importo erogato diminuisce progressivamente pur rimanendo garantito un assegno minimo.
Superare la soglia di 10.140 euro viene generalmente considerato il punto in cui l’ISEE è “alto” e comporta una netta riduzione delle possibilità di accesso ai principali bonus, sia a livello nazionale sia locale.
Le penalizzazioni economiche per chi supera la soglia ISEE alta
Chi si trova con un ISEE superiore alla soglia di 10.140 euro può subire significative penalizzazioni in termini di accesso e importi percepiti:
- Esclusione da bonus nazionali come l’Assegno Unico per i figli, il bonus sociale energia, gas e acqua, e le indennità straordinarie in situazioni di crisi economica.
- Impossibilità di accedere a misure locali quali agevolazioni per trasporti pubblici, mense scolastiche, ticket sanitari e riduzioni sulla TARI.
- Riduzione progressiva degli importi su bonus come l’Assegno unico, che diminuisce in modo rilevante per chi supera la soglia, incidendo soprattutto sulle famiglie in fascia intermedia.
- Minori opportunità nell’istruzione: la soglia ISEE è un requisito fondamentale per ottenere borse di studio universitarie e altri contributi legati al diritto allo studio.
Le ripercussioni economiche sono quindi notevoli e influenzano anche la pianificazione finanziaria e familiare, soprattutto perché l’ISEE può aumentare senza modifiche reali al reddito, ad esempio per donazioni, eredità o giacenze più elevate sui conti correnti.

Per evitare di superare involontariamente le soglie ISEE e perdere così l’accesso a importanti agevolazioni, è consigliabile adottare alcune strategie:
- Verificare regolarmente il proprio ISEE tramite CAF o portali ufficiali come INPS, soprattutto in vista di scadenze di bandi e bonus.
- Controllare la giacenza media sui conti correnti, poiché superare i 10.000 euro può far aumentare sensibilmente l’ISEE.
- Evitare ingressi patrimoniali non pianificati, come donazioni o bonifici importanti nel periodo di riferimento della dichiarazione.
- Richiedere l’aggiornamento dell’ISEE in caso di peggioramento delle condizioni economiche per rientrare nei limiti previsti.
È importante sottolineare che le soglie ISEE sono soggette a continui aggiornamenti normativi, con particolare attenzione alle indicazioni europee sulla lotta alla povertà e all’inclusione sociale. Per approfondire, si consiglia di consultare i siti ufficiali di INPS e monitorare le circolari di enti locali e regionali.
Liquidazione in capitale della pensione complementare: quando richiederla
Parallelamente alle discussioni sulle soglie ISEE, si conferma l’importanza della liquidazione in capitale per chi è iscritto a un fondo di previdenza complementare. Un lavoratore che ha versato contributi per almeno cinque anni e raggiunto l’età pensionabile può scegliere tra diverse modalità di riscossione della pensione integrativa.
Le opzioni disponibili sono:
– Ricevere immediatamente fino al 50% del montante accumulato sotto forma di liquidazione in capitale e il restante 50% come rendita mensile.
– Optare per la pensione complementare interamente sotto forma di rendita mensile.