
Supplementi extra sul conto del ristorante: come contestarli - Fashionblog.it
I supplementi extra fanno volare il conto al ristorante, ma come contestarli? Ecco cosa devi fare subito per non pagare più del dovuto.
Nel settore della ristorazione, il conto finale può spesso riservare spiacevoli sorprese dovute a prezzi in aumento e richieste di supplementi extra.
Molti clienti si interrogano su quali siano i loro diritti e come contestare eventuali addebiti ritenuti ingiustificati. In un contesto in cui la trasparenza è fondamentale, è utile conoscere le norme e le tutele previste dalla legge per evitare spiacevoli inconvenienti.
Prezzi e supplementi: trasparenza obbligatoria nei ristoranti
Ogni esercente ha la libertà di fissare i propri prezzi, ma la normativa vigente impone un obbligo imprescindibile di trasparenza nei confronti dei consumatori. Come sottolineato dalla Polizia di Stato, i prezzi devono essere esposti in modo chiaro e visibile, sia all’ingresso del locale sia sul menu o listino prezzi. Tale esposizione deve includere ogni possibile supplemento, come quelli per il servizio al tavolo, il coperto o le modifiche alle portate. Il cliente ha il diritto di verificare i costi prima di effettuare l’ordine e può rifiutarsi di pagare una somma superiore a quella indicata. L’articolo 187 del Regolamento di Pubblica Sicurezza vieta infatti il rifiuto della prestazione a chi sia disposto a pagare il prezzo esposto, salvo motivazioni giustificate.
In caso di irregolarità nella lista prezzi o nel metodo di pagamento, il consumatore può richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, come previsto dalla sezione tutela consumatori sul sito ufficiale della Polizia di Stato. Il cliente deve prestare attenzione a eventuali aumenti arbitrari applicati senza preavviso o senza una valida motivazione. La legge tutela i consumatori da maggiorazioni discriminatorie, ad esempio basate sul tipo di cliente o sul metodo di pagamento scelto. In presenza di addebiti sospetti o incongruenti, è possibile segnalare l’accaduto alla Polizia Locale o alla Guardia di Finanza, enti preposti al controllo e alla sanzione di tali abusi. Le modalità di denuncia sono disponibili sul portale della Polizia di Stato.
Dal 2022 è entrato in vigore l’obbligo per ogni esercente di accettare pagamenti con carta di credito o bancomat, indipendentemente dall’importo. La Polizia di Stato ribadisce che il rifiuto ingiustificato del pagamento elettronico è illecito e sanzionabile. In caso di diniego, il consumatore può documentare la situazione con foto o video e segnalare l’accaduto alle autorità competenti. La sanzione minima prevista è di 30 euro, cui si aggiunge una multa proporzionale pari al 4% dell’importo per cui è stato rifiutato il pagamento elettronico.

Se il conto non corrisponde a quanto riportato nel menu o listino, è fondamentale chiedere immediatamente spiegazioni al personale. La trasparenza è un diritto irrinunciabile e il cliente può rifiutarsi di pagare supplementi non comunicati preventivamente. Raccogliere prove come scontrini, fotografie o testimonianze è essenziale per tutelarsi in eventuali controversie.
Se la questione non si risolve all’interno del locale, la normativa attribuisce ai clienti il diritto di chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine, che possono verificare il rispetto delle regole e comminare sanzioni agli esercenti inadempienti. Le più recenti disposizioni del Ministero dell’Interno, contenute nel Decreto del 21 gennaio 2025, sottolineano l’importanza della collaborazione tra autorità e gestori di pubblici esercizi al fine di garantire maggiore trasparenza e tutela efficace dei consumatori. Conoscere i propri diritti e le modalità di intervento rappresenta un importante strumento per prevenire abusi e contestare conti eccessivi o poco chiari nei ristoranti.