
Migrazione di composti plastici e rilascio di microplastiche(www.fashionblog.it)
Durante la stagione estiva, è frequente lasciare una bottiglia d’acqua in luoghi che sembrano innocui ma che nasconde rischi.
Le elevate temperature all’interno di un veicolo chiuso, che possono superare i 60-70 °C nelle ore più calde, accelerano il degrado della plastica e favoriscono la contaminazione dell’acqua con sostanze chimiche, microplastiche e microrganismi. L’esperta di sicurezza alimentare Gemma del Caño ha illustrato dettagliatamente i motivi per cui è altamente sconsigliato bere da una bottiglia lasciata al sole in macchina.
Le bottiglie d’acqua in PET (polietilene tereftalato) sono progettate con plastiche sicure per uso alimentare e sottoposte a rigorosi test di migrazione a temperatura ambiente o refrigerata. Tuttavia, queste condizioni non replicano l’esposizione a temperature estreme che si verificano all’interno di un’auto parcheggiata al sole. “La bottiglia non rispetta più le condizioni di sicurezza per cui è stata progettata”, spiega Del Caño, sottolineando che il calore intenso favorisce il rilascio di composti chimici dalla plastica direttamente nell’acqua.
Oltre ai composti chimici, il calore può indebolire la struttura del materiale plastico, causando il rilascio di microplastiche invisibili ad occhio nudo ma presenti nell’acqua. Queste particelle, ancora oggetto di studio scientifico, rappresentano un potenziale rischio a lungo termine per la salute umana perché si accumulano nell’organismo e possono interferire con diversi processi biologici.
Proliferazione batterica e alterazione del sapore
Non è solo la plastica a rappresentare un pericolo. La bottiglia d’acqua, una volta aperta e contaminata dalla saliva, diventa un ambiente ideale per la moltiplicazione di batteri. Temperature tiepide e la presenza di umidità favoriscono la formazione di colonie microbiche che potrebbero causare disturbi gastrointestinali, come gastroenteriti, anche se non sempre gravi. “Potresti ritrovarti a bere un’intera colonia di microrganismi che hanno deciso di organizzare una festa privata nella tua bottiglia”, avverte l’esperta.
L’alterazione del sapore è un altro segnale evidente della degradazione dell’acqua contenuta in bottiglie lasciate al sole: l’acqua, che dovrebbe essere inodore e insapore, assume un retrogusto sgradevole, descritto come simile all’“acqua del radiatore”. Questo cambiamento è causato dalla migrazione di composti plastici e dalle reazioni chimiche indotte dal calore.

Bere acqua calda non soddisfa allo stesso modo il fabbisogno idrico del corpo. Quando si ha sete, il corpo richiede freschezza; un sorso d’acqua a 40 °C può ridurre la quantità di liquido ingerito, aumentando il rischio di disidratazione, soprattutto nelle giornate calde.
Un ulteriore elemento di rischio è il rilascio di acetaldeide, una sostanza chimica prodotta dal PET in condizioni di calore estremo. Sebbene non rappresenti un pericolo immediato con un singolo sorso, l’acetaldeide altera il sapore dell’acqua e, in concentrazioni elevate, non è consigliabile per la salute.
Infine, la sensazione di sicurezza derivante dall’abitudine a bere da bottiglie lasciate al sole è ingannevole. La tossicologia insegna che il rischio aumenta con la frequenza e la quantità di esposizione: “Magari una volta non succede nulla, nemmeno due… ma ogni volta che lo fai aumenti le probabilità di bere acqua meno sicura”.
Consigli pratici per evitare rischi
Per prevenire questi rischi, è consigliabile:
- Non lasciare mai una bottiglia d’acqua in auto sotto il sole; portarla sempre con sé o conservarla in un luogo fresco.
- Preferire bottiglie riutilizzabili in acciaio inox, che mantengono l’acqua fresca più a lungo e non rilasciano sostanze chimiche.
- Se si è costretti a bere da una bottiglia lasciata in auto, è meglio attendere di trovare un’alternativa, evitando di assumere acqua calda e potenzialmente contaminata.
Inoltre, una scelta più ecologica ed economica è quella di preferire l’acqua del rubinetto, che ha minori impatti ambientali e non comporta rischi legati al degrado della plastica.