
Richiamo del Provolone Valpadana DOP Selex per presenza di Listeria (www.fashionblog.it)
Due nuovi richiami alimentari sono stati segnalati da importanti catene della grande distribuzione italiana.
I supermercati A&O e Famila hanno comunicato il richiamo precauzionale da parte dell’operatore di un lotto specifico di Provolone Valpadana DOP dolce a marchio Selex. Il motivo è la possibile contaminazione da Listeria monocytogenes, un batterio pericoloso soprattutto per soggetti vulnerabili come anziani, donne in gravidanza e persone con sistema immunitario compromesso.
Il prodotto richiamato è commercializzato in confezioni da 250 grammi, con numero di lotto 3018956 e termine minimo di conservazione (TMC) fissato al 6 novembre 2025. La produzione è stata effettuata da Alimenta Spa Società Unipersonale per conto di Selex Gruppo Commerciale Spa, nello stabilimento di via Calnova 97/99 a Noventa di Piave (Venezia), identificato con il marchio IT 05 337 UE.
Per qualsiasi chiarimento o informazione, Selex ha attivato un servizio clienti raggiungibile al numero verde 800 992992. Si raccomanda ai consumatori di non consumare il prodotto in questione e di restituirlo presso il punto vendita di acquisto.
Code di gambero surgelate IN’s Mercato richiamate per eccesso di solfiti
Parallelamente, il discount IN’s Mercato ha disposto il richiamo di un lotto di code di gambero precotte surgelate del marchio “I Surgelati del Veliero” a causa della presenza di solfiti oltre i limiti di legge. I solfiti, utilizzati come conservanti, possono provocare reazioni allergiche o intolleranze in soggetti sensibili.
Il lotto interessato è il 5C22, con confezioni da 500 grammi e scadenza al 31 marzo 2027. La produzione è stata affidata alla società Castlerock Fisheries PVT LTD, con sede nello stabilimento di Plot N°101, Gidic Estate, Veraval, Gujarat, in India.
Il richiamo interessa i punti vendita IN’s Mercato nelle seguenti regioni e province: Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Emilia-Romagna (esclusa Parma), Marche (escluse Ancona, Fermo e Macerata), Lombardia (solo Mantova) e Toscana (solo Pistoia). Anche in questo caso, il Ministero della Salute ha ufficializzato il provvedimento con un aggiornamento al 3 settembre 2025.
Ai consumatori viene raccomandato di non consumare le confezioni interessate e di riportarle presso il punto vendita dove sono state acquistate per ottenere il rimborso o la sostituzione.

Dal primo gennaio 2025, secondo i dati raccolti da Il Fatto Alimentare, sono stati segnalati ben 176 richiami che hanno coinvolto complessivamente 422 prodotti differenti, distribuiti da varie aziende e marchi. Questa mole di richiami sottolinea l’importanza di un sistema di controllo rigoroso e costante per garantire la sicurezza alimentare ai consumatori.
In questo contesto, emerge anche una critica rivolta alla gestione dei punti vendita, dove a volte personale non adeguatamente formato e poco esperto in materia di prodotti alimentari contribuisce a una scarsa qualità del servizio e a potenziali rischi per i clienti. In particolare, settori delicati come quello ittico richiedono una maggiore attenzione nella selezione e nel controllo dei prodotti esposti e venduti.
Si sottolinea pertanto la necessità di investire nella formazione e nella specializzazione dei giovani operatori della grande distribuzione, per assicurare standard elevati e una maggiore tutela del consumatore. L’esperienza di imprenditori come Caprotti è indicativa di come la formazione mirata possa migliorare significativamente la qualità del servizio.