
Le proprietà dell'olio di krill: vantaggi e benefici per la salute (www.fashionblog.it)
Negli ultimi anni, un integratore alimentare alternativo all’olio sta guadagnando sempre più popolarità negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
Derivato da piccoli crostacei simili a gamberetti che popolano l’Oceano Antartico, questo prodotto è ricco di acidi grassi omega-3 ed è considerato più facilmente assimilabile dall’organismo rispetto all’olio di pesce tradizionale.
Secondo esperti medici, l’olio di krill contiene elevate quantità di EPA e DHA, due tipi di omega-3 fondamentali per la salute cardiovascolare, cerebrale e per il sistema nervoso. Questi acidi grassi hanno dimostrato di contribuire alla riduzione dell’infiammazione e al miglioramento delle funzioni cognitive, oltre a sostenere la salute degli occhi. Il dottor Joseph Mercola, medico di famiglia certificato e autore del libro “Your Guide to Cellular Health”, sottolinea che il principale vantaggio dell’olio di krill risiede nel fatto che gli omega-3 sono legati ai fosfolipidi, una forma che il corpo umano riesce ad assorbire e utilizzare con maggiore facilità rispetto all’olio di pesce convenzionale.
Un dato interessante evidenziato da Mercola riguarda la capacità del DHA nell’olio di krill di attraversare con più efficacia le barriere cellulari, raggiungendo la retina e contribuendo così a preservare la vista. Inoltre, questa caratteristica permette una migliore azione antinfiammatoria e un potenziale rallentamento del declino cognitivo legato all’età.
Ulteriori ricerche, come uno studio del 2015 pubblicato sulla rivista Lipids in Health and Disease, hanno anche messo in luce l’effetto positivo dell’olio di krill nella riduzione di colesterolo e trigliceridi, due fattori di rischio importanti per le malattie cardiache. Il dottor David Rizik, cardiologo interventista presso HonorHealth in Arizona, aggiunge che l’olio di krill contiene inoltre astaxantina, un potente antiossidante con proprietà antinfiammatorie aggiuntive, che non si trova negli oli di pesce tradizionali.
Sostenibilità e sicurezza: un’alternativa ecologica e meno contaminata
Un ulteriore punto a favore dell’olio di krill riguarda la sua provenienza. Questi crostacei sono tra le risorse marine più abbondanti dell’Antartico e presentano livelli molto bassi di contaminanti come mercurio e altri metalli pesanti, spesso presenti nei pesci più grandi come il salmone o lo sgombro. Per questo motivo, l’olio di krill è considerato una scelta più sicura e sostenibile da un punto di vista ambientale.
Gli esperti sottolineano infatti che, rispetto all’olio di pesce, l’olio di krill rappresenta un’opzione più “verde” e responsabile, grazie alla gestione controllata delle risorse antartiche e alla minore bioaccumulazione di tossine nei piccoli crostacei.
Limiti e considerazioni: cosa valutare prima di scegliere l’olio di krill
Nonostante i numerosi vantaggi, l’olio di krill presenta anche alcune limitazioni. Il dottor Rizik fa notare che in generale l’olio di krill contiene quantità inferiori di EPA e DHA rispetto agli oli di pesce di alta qualità, e che il suo costo è spesso più elevato. Tuttavia, dato che viene assorbito meglio, in teoria si può assumere una dose minore per ottenere effetti simili.
È fondamentale anche considerare che la ricerca scientifica sull’olio di krill è ancora in fase di sviluppo e che la maggior parte degli studi clinici a lungo termine sugli omega-3 si basa sull’olio di pesce. Per questo motivo, chi desidera integrare la propria dieta con questi acidi grassi dovrebbe valutare con attenzione la provenienza e la qualità del prodotto scelto
Per quanto riguarda la sicurezza, è importante segnalare che l’olio di krill, come l’olio di pesce, può avere un effetto anticoagulante. Pertanto, le persone che assumono farmaci per la coagulazione o che sono in gravidanza o allattamento dovrebbero consultare un medico prima di iniziare l’assunzione di questi integratori. Inoltre, chi soffre di allergie ai crostacei deve evitare l’olio di krill o rivolgersi a un professionista sanitario per un parere.