
Gli antichi romani usavano i sandali? La scoperta - Fashionblog.it
I romani usavano già le infradito? Da dove arriva questa tradizione e cosa ci racconta della quotidianità dei romani dell’epoca.
Nel cuore della Sicilia, un ritrovamento archeologico sta riscrivendo la storia di un oggetto di uso quotidiano che tutti conosciamo: le infradito.
A 1.600 anni dalla loro realizzazione, un mosaico scoperto nella Villa Romana del Casale testimonia come queste calzature fossero già di moda nell’Antica Roma.
Un mosaico che racconta l’uso delle infradito nell’Antica Roma
Il ritrovamento, annunciato dal Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, riguarda un dettaglio finora poco noto ma estremamente significativo: un paio di infradito romane raffigurate con precisione sorprendente all’interno di un mosaico pavimentale. Il mosaico si trova nel frigidarium, la stanza fredda del percorso termale romano della villa, un ambiente destinato al relax dopo le immersioni in piscine di acqua termale.
Queste calzature, caratterizzate dalla classica forma a Y tra le dita, sono scolpite nei tessellati colorati e mostrano come l’uso delle infradito non fosse solo funzionale ma anche parte integrante della cultura romana dell’igiene e del benessere personale. In epoca romana, infatti, camminare scalzi nei bagni pubblici era considerato segno di trascuratezza, mentre indossare calzature specifiche come le infradito rappresentava un costume diffuso, soprattutto tra le classi sociali elevate. Questo dettaglio iconografico assume particolare rilievo se si considera il contesto in cui è stato rinvenuto: una piscina termale privata e lussuosa.
La presenza delle infradito nel mosaico pavimentale infatti indica che queste calzature erano non solo comuni, ma probabilmente richieste per l’accesso alle terme, un’usanza che ricorda molto le moderne regole di igiene imposte nelle palestre e nei centri benessere contemporanei. L’archeologa Isabella Baldini, dell’Università di Bologna, che ha guidato la scoperta durante la quarta edizione della Summer Series ARCHlab, ha sottolineato come questa raffigurazione non sia un caso isolato. Motivi simili si ritrovano infatti in altre località dell’Impero, dalla Spagna alla Giordania, da Cipro alla Cirenaica e all’Asia Minore, sempre all’interno di contesti termali.

Ciò indica che l’uso delle infradito era parte di un’iconografia condivisa che comunicava il livello sociale e lo stile di vita degli utenti di questi ambienti. La Villa Romana del Casale, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è celebre per la straordinaria ricchezza dei suoi mosaici, che raccontano dettagliatamente la vita quotidiana, le abitudini aristocratiche e le preferenze estetiche dell’epoca tardo-romana. Tra le decorazioni più famose della villa spicca il mosaico delle “ragazze in bikini”, situato nella palestra adiacente all’area termale, anch’esso con una funzione didattica oltre che decorativa.
Questa nuova scoperta conferma l’importanza di questi mosaici come strumenti visivi di comunicazione e istruzione, capaci di trasmettere messaggi sociali e culturali attraverso immagini apparentemente semplici. Non è la prima volta che ritrovamenti di epoca romana svelano oggetti che sembrano moderni: nel 2023, a Pompei, fu scoperto un affresco che raffigurava una sorta di pizza su un banchetto, a conferma che molte delle abitudini e degli oggetti di uso quotidiano attuali hanno radici molto più antiche di quanto si potesse immaginare.