
Dieta estrema del riso, come funziona e perché sta spopolando - Fashionblog.it
Dimagrimento record in soli 5 giorni, la dieta estrema del riso sta spopolando in Italia: quali sono i benefici e come funziona.
La dieta del riso continua a suscitare interesse per le sue promesse di dimagrimento rapido e depurazione dell’organismo.
Originariamente concepita come terapia medica, oggi è riproposta in versioni più moderne e meno restrittive, ma resta fondamentale valutarne con attenzione benefici e rischi, soprattutto in un contesto di salute generale.
Perché sta spopolando la dieta del riso
La dieta del riso nasce nel 1939 ad opera del dottor Walter Kempner, medico della Duke University e rifugiato dalla Germania nazista, che la sviluppò come trattamento per pazienti con ipertensione maligna e insufficienza renale. Kempner osservava che la funzione renale, sia metabolica che escretoria, poteva beneficiare di un’alimentazione a basso contenuto di sodio e grassi, privilegiando il riso come alimento base.
Con il passare degli anni, la dieta si è evoluta da rigida terapia clinica a regime dimagrante “alla moda”, basato prevalentemente sul consumo di riso integrale e altre tipologie particolari, come il riso venere, il riso basmati, il riso rosso e il riso selvaggio (quest’ultimo appartenente al genere Zizania). L’alimentazione si arricchisce con frutta fresca, verdure, cereali integrali senza glutine (come quinoa e miglio), legumi freschi o secchi, e una limitata quantità di proteine magre, quali pesce, petto di pollo e formaggi a basso contenuto di grassi. Sono invece esclusi sale, oli, burro, margarine, alimenti grassi e alcolici.
Il programma dietetico si articola generalmente in due o tre fasi, caratterizzate da un graduale aumento dell’apporto calorico: si parte da circa 800 kcal al giorno, per arrivare a 1.200 e fino a 2.000 nelle fasi successive, aumentando le porzioni e reintroducendo proteine più consistenti. La prima fase, più drastica, prevede un menu semplice:
- Primo giorno: colazione, pranzo e cena con due porzioni di amidi (riso) e due porzioni di frutta;
- Dal secondo giorno, per almeno cinque giorni: colazione con una porzione di amidi, una di proteine magre (es. fiocchi di latte) e una di frutta; pranzo e cena con tre porzioni di amidi, tre di verdura e una di frutta.

Le porzioni sono rigorosamente calibrate per mantenere l’apporto energetico molto basso. La dieta del riso si fonda su una riduzione significativa di calorie, grassi, zuccheri semplici, proteine animali e sodio, elementi che insieme possono favorire una rapida perdita di peso e una sensazione di “depurazione” dell’organismo. Alcuni sostenitori parlano di dimagrimenti record fino a 20-30 kg al mese, sebbene tali risultati debbano essere valutati con cautela e sotto supervisione medica.
Tuttavia, il regime presenta numerose criticità: la scarsità di equilibrio nutrizionale può comportare carenze di vitamine (in particolare vit. D), minerali come calcio e ferro, e proteine necessarie per il mantenimento della massa muscolare. Nei soggetti con attività fisica intensa, il rischio di perdita di tessuto muscolare è elevato. Inoltre, la monotonia del regime alimentare e l’insorgenza di problemi gastrointestinali come flatulenza possono ridurre la sostenibilità della dieta nel tempo. Non è da sottovalutare un possibile peggioramento della pressione bassa.
Data la natura restrittiva della dieta del riso, è fondamentale consultare un medico prima di intraprenderla e farsi seguire da un nutrizionista esperto. Il regime non dovrebbe essere prolungato oltre il periodo raccomandato per evitare danni alla salute e problematiche legate a carenze nutrizionali. Negli ultimi anni, versioni “light” e meno rigide sono state diffuse tramite libri e programmi dietetici, ma resta imprescindibile valutare ogni scelta alimentare nell’ambito di uno stile di vita equilibrato e personalizzato.