
Stephen Hawking studi sull'AI-Foto ig@stephenhawkingofflcial-Fashionblog.it
Stephen Hawking, la sua previsione per il 2025 sta per avverarsi: la tesi annunciata dallo studioso ha trovato diversi fondamenti.
Diversi gli studi affrontati da Stephen Hawking nel corso della sua vita, studi che oggi sono al centro di diversi dibattiti scientifici e hanno originato anche alcune polemiche di un certo spessore. In diverse occasioni, ma soprattutto in tempi ancora non sospetti, Hawking ha dato centralità all’avvento dell’intelligenza artificiale e ha messo in evidenza come avrebbe potuto cambiare radicalmente l’approccio al lavoro, ma anche alla quotidianità dei singoli. Lo scienziato si è sempre battuto per lo sviluppo dell’AI e ne ha riconosciuto le sue potenzialità.
Se usata in modo corretto l’AI può comportare diversi vantaggi in ambito scientifico, medico e non solo, ma questo non esclude la possibilità che l’approccio dell’uomo vada ben oltre. La posizione di Hawking è stata chiara sin dall’inizio e ha messo in evidenza come l’avvento dell’intelligenza artificiale potesse avere effetti collaterali non indifferenti. Per lo studioso la possibilità che la sua gestione potesse sfuggire di mano era più che concreta e oggi le sue previsioni sembrano essere certezza.
Del resto l’AI ha già cambiato molte cose e il suo uso non è ancora esteso, tuttavia nei prossimi anni apporterà notevoli cambiamenti in settori inaspettati e questo potrebbe causare anche delle problematiche nel mondo del lavoro. Il timore è che molte attività possano essere sostituite e creare così un vuoto occupazionale, anche per questo Hawking ha più volte messo in evidenza l’esigenza di creare una normativa ad hoc per affrontare la situazione prima che prenda il sopravvento.
AI, l’esigenza di una normativa in materia
La profezia di Stephen Hawking sembra ormai essere realtà. L’affermazione dell’intelligenza artificiale è ormai parte della quotidianità dei singoli e necessita di una normativa che regoli soprattutto il mondo del lavoro. Il rischio di vedere aumentare la disoccupazione a causa di assenza di competenze specifiche che siano coerenti con il nuovo sistema è più che reale: l’AI infatti è in grado di subentrare in diversi ruoli e sostituire l’attività dell’uomo.

Sono necessarie delle norme che garantiscano un uso responsabile e sicuro dell’intelligenza artificiale, questo anche per evitare che ci si avvalga dei neo sistemi in modo scorretto. E Hawking aveva messo in guardia in merito all’affermazione dell’AI nella produzione bellica e nei contesti di guerra. Una previsione che oggi ha trovato diversi spazi. Lo studioso ha più volte sottolineato l’esigenza di una cooperazione internazionale e un lavoro multidisciplinare che prende in considerazione diversi addetti ai lavori.