
A dicembre arriva un bonus sostanzioso, ma solo per pochi. A chi spetta, come fare la domanda, a quanto ammonta l'importo - fashionblog.it
Bonus di dicembre: con la detassazione della tredicesima, il ceto medio potrebbe vedere aumentare netti fino a +1.200 €.
Con l’avvicinarsi di dicembre, tra luci di Natale e bilanci familiari, torna al centro dell’attenzione un bonus che potrebbe fare la differenza per milioni di lavoratori italiani: la tredicesima detassata. L’idea, ancora in fase di discussione, mira ad alleggerire la pressione fiscale su questa mensilità aggiuntiva, garantendo più soldi in busta paga e, di riflesso, una maggiore capacità di spesa per le famiglie.
Non si tratta solo di un regalo di Natale: parliamo di un intervento pensato per sostenere il ceto medio, spesso penalizzato dall’erosione del potere d’acquisto e da una tassazione che, sulla tredicesima, può arrivare fino al 43% per chi guadagna di più.
Bonus dicembre: come funzionerebbe la detassazione della tredicesima
Attualmente, la tredicesima viene trattata come uno stipendio ordinario. Questo significa che su di essa gravano contributi previdenziali e Irpef , senza beneficiare delle detrazioni distribuite durante l’anno. Il risultato? Una mensilità che dovrebbe essere un bonus spesso si trasforma in una gratifica meno generosa di quanto ci si aspetti. Tuttavia stanno pensando di detassarla, ma cosa singnifica questo?
Imposta sostitutiva al 10% : si tratta dell’ipotesi più cauta. La tredicesima sarebbe tassata con un’aliquota fissa e agevolata del 10%, simile a quanto avviene già per i premi di produttività. Per il lavoratore, questo significa un aumento netto che può variare da poche centinaia a oltre mille euro a seconda del reddito.
Esenzione totale dall’Irpef : in alternativa, la busta paga di dicembre potrebbe essere liberata completamente dall’Irpef, trattenendo solo i contributi previdenziali obbligatori. In questo scenario, il vantaggio netto sarebbe ancora maggiore, soprattutto per chi percepisce redditi medi e alti.
Le simulazioni mostrano chiaramente i benefici:,un lavoratore con un RAL di 20.000 € potrebbe ottenere tra +182 € e +321 € , mentre chi guadagna 35.000 € potrebbe vedere un incremento netto tra +611 € e +856 € . Per i redditi più elevati, fino a 50.000 €, il guadagno arriverebbe addirittura a oltre 1.200 €.

Il focus principale della misura sarebbe il ceto medio, ma la platea effettiva dipenderà dalla struttura finale della norma, l’intervento potrebbe essere selettivo o esteso a tutti i lavoratori dipendenti. In ogni caso, per usufruirne, sarà sufficiente ricevere la tredicesima tramite il datore di lavoro, sarà quest’ultimo a calcolare l’eventuale riduzione dell’Irpef o applicare l’imposta sostitutiva. Non serviranno quindi domande aggiuntive da parte del dipendente.
Se da un lato la misura potrebbe dare un sollievo concreto alle famiglie e stimolare i consumi, dall’altro rappresenta una sfida per i conti pubblici. L’Irpef sulle tredicesime porta nelle casse dello Stato circa 14,5 miliardi di euro l’anno, secondo le stime della CGIA di Mestre. L’effettivo costo dell’operazione dipenderà quindi dall’entità della detassazione e dalle coperture previste nella Legge di Bilancio.
