
I rischi per capelli e organismo derivanti dalla colorazione (www.fashionblog.it)
La pratica di tingere i capelli, comune a molte persone, non riguarda solo la salute della chioma ma può avere ripercussioni sull’ organismo.
Lo conferma il dermatologo Zhao Zhaoming, esperto riconosciuto nel settore, che mette in guardia contro i rischi associati all’uso frequente di tinture per capelli, soprattutto se non si adottano le giuste precauzioni. Vediamo nel dettaglio perché tingere i capelli può essere dannoso e come limitare i potenziali effetti negativi, anche alla luce degli studi scientifici più recenti.
Le tinture per capelli contengono sostanze chimiche aggressive, necessarie per modificare la struttura del capello e permettere il cambio di colore. Tra queste, ammoniaca, etanolammina, perossido di idrogeno e parafenilendiamina (PPD) sono le principali. Esse agiscono aprendo la cuticola del capello per far penetrare il pigmento, ma al contempo la rendono più fragile e soggetta a rottura. Il risultato è una chioma più secca, opaca e meno elastica.
Il cuoio capelluto è anch’esso coinvolto: le sostanze chimiche possono rimuovere il sebo naturale, causando irritazione, secchezza e desquamazione, con conseguente vulnerabilità agli agenti esterni. Ma i danni non si limitano all’esterno.
Tinture per capelli e rischio oncologico: cosa dice la ricerca
Negli ultimi anni, numerose ricerche hanno indagato il possibile legame tra uso di tinture per capelli e sviluppo di tumori, in particolare il carcinoma mammario. Una metanalisi condotta dal chirurgo Kefah Mokbel ha evidenziato un aumento del rischio del 19% per chi si tinge i capelli mensilmente, rispetto a chi non lo fa. Di conseguenza, si consiglia di limitare il trattamento a non più di sei volte l’anno.
Uno studio decennale dei National Institutes of Health statunitensi, condotto su quasi 50.000 donne con familiarità per il cancro al seno, ha rilevato un aumento del rischio relativo di circa il 7% per le utilizzatrici di tinture permanenti, con percentuali più elevate tra le donne afroamericane (fino al 45%). Tuttavia, gli autori precisano che si tratta di un aumento relativo e che la causa esatta di questa associazione non è ancora chiara: potrebbero intervenire fattori genetici, ambientali o l’uso simultaneo di altri cosmetici.
La classificazione dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) colloca le tinture per capelli nella categoria 2A, ovvero tra i probabili cancerogeni per l’uomo, ma ritiene che il rischio sia consistente soprattutto per i professionisti del settore, come parrucchieri, che sono esposti in modo continuativo.

Per ridurre i danni sia ai capelli che alla salute generale, il dermatologo Zhao Zhaoming suggerisce alcune strategie fondamentali:
- Limitare la frequenza della colorazione: non più di quattro volte l’anno, idealmente con almeno tre mesi di intervallo tra un trattamento e l’altro. Questo aiuta a evitare danni permanenti alla struttura del capello.
- Proteggere il cuoio capelluto: applicare una barriera protettiva come olio di cocco o di argan prima della tintura crea un film lipidico che limita l’assorbimento delle sostanze chimiche, riducendo irritazioni e disidratazione.
- Evitare la sovrapposizione di trattamenti aggressivi: non combinare mai tinta e permanente nello stesso periodo, poiché entrambi stressano intensamente i capelli e l’uso simultaneo di diverse sostanze chimiche può risultare particolarmente dannoso.
- Dopo la tintura, favorire la disintossicazione: bere molta acqua aiuta a eliminare le tossine, mentre l’assunzione di vitamina C, grazie alle sue proprietà antiossidanti, contribuisce a neutralizzare i radicali liberi. Inoltre, una dieta ricca di verdure a foglia verde, frutti di bosco, cereali integrali, pesce azzurro e zenzero supporta il sistema immunitario e la salute generale.
Infine, è cruciale affidarsi a prodotti di qualità e a professionisti esperti per evitare l’uso di tinture di origine sconosciuta o di scarsa qualità, che possono aumentare i rischi per la salute.
