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Modelle troppo magre, in Francia il divieto diventa legge
Approvata dal Parlamento francese una nuova legge che vieta la passerella alle modelle troppo magre e introduce il reato di apologia all’anoressia per i siti web.
Il divieto di mandare modelle troppo magre in passerella in Francia diventa legge: l’Assemblea nazionale francese (ovvero il Parlamento) ha approvato la proposta presentata a metà Marzo per vietare le sfilate a mannequin con indice di massa corporea inferiore a 18, ovvero sotto la soglia di denutrizione determinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La nuova normativa era stata inserita quale parte di un emendamento alla riforma del sistema sanitario francese in discussione, presentata dal deputato socialista Olivier Veran e sostenuta anche del ministro della Sanità del governo Hollande, Marisol Touraine. La scelta non mancherà di destare discussioni, come già aveva fatto qualche settimana fa ai tempi della proposta emersa sulla stampa.
Il secondo emendamento presentato da Veran riguarda invece l’introduzione di “un reato di promozione della magrezza eccessiva”, quasi un’apologia dell’anoressia, che si propone di dare la caccia ai siti pro-ana che promuovano il rifiuto del cibo e il culto ossessivo del corpo scheletrico.
È intollerabile che si possa fare apologia della denutrizione, e che si possa sfruttare a fini commerciali delle persone che si trovano in situazioni di pericolo per la loro salute,
ha commentato il deputato Veran alla presentazione degli emendamenti approvati dall’Assemblea nazionale francese.
Le multe per chi non rispetterà la nuova legge contro le modelle troppo magre e i siti pro-ana arriveranno fino a 75mila euro: ad essere messe in guardia saranno soprattutto le agenzie di casting che si occupano di selezionare le modelle per le passerelle e gli shooting dei grandi e piccoli marchi. Non solo ammenda amministrativa, ma anche fino a sei mesi di carcere per chi andrà contro la nuova normativa.
La norma francese sarà davvero utile ad evitare di vedere degli scheletri mortiferi alle sfilate? E quali altri paesi potrebbero seguirla? Le domande continuano a susseguirsi, ma la salute al primo posto è certamente un intento molto nobile da parte del governo francese.
Via | La Stampa
(ari.g.)
Modelle troppo magre in passerella: in Francia presto una legge lo vieterà
18 Marzo 2015
a cura di Valentina Rorato
Sembrano di carta velina, pronte a rompersi per uno sguardo troppo penetrante. Le modelle che sfilano in passerella sono così. Delle gazzelle slanciate, con un fisico talmente magro da sembrare malate. Devono far risaltare l’abito, è questo il loro lavoro. È questo che viene chiesto dalle grandi firme che selezionano le indossatrici non certo per la loro bellezza, mortificata per risultare pelle e ossa.
Molte volte si è proposto il veto della taglia 38 e in occasione delle Settimane della Moda la polemica sulle sfilate che sembrano spot pro anoressia torna in voga ogni anno. Eppure nulla cambia. I canoni sono sempre gli stessi e gli stilisti non sembrano intenzionati a fare un piccolo sforzo. Il mito dell’abito perfetto non accetta l’indice di massa corporea della donna normale. Ora forse è la politica a voler fermare questo malcostume.
In Francia presto si potrebbe avere una legge che vieta alle grandi firme di usare in passerella modelle troppo magre e introduce il reato di “apologia dell’anoressia”. Sarebbe davvero un grande cambiamento e sicuramente questa tendenza potrebbe diventare virale, almeno in Europa. A presentare questi due emendamenti alla Legge sulla riforma della sanità, attualmente in discussione, è il deputato socialista Olivier Véran, sostenuto anche della ministra della sanità Marisol Touraine.
Quali sono i limiti che verranno stabiliti per Legge? Prima di tutto le modelle non dovrebbero avere un indice di massa corporea inferiore alla soglia di denutrizione (ovvero 18 che corrisponde a una donna alta 175 cm con un peso di 55 chili). La pena prevista per questo reato è una multa fino a 75mila euro e a 6 mesi di prigione. E poi il veto della promozione all’anoressia, che non riguarda solo le grandi firme ma anche molti siti (oltre 300 mila) che danno consigli di dimagrimento alle adolescenti. In questo caso l’emendamento prevede una multa fino a seimila euro e un anno di prigione.
Via | Internazionale