La giacca Chanel: storia di un capo diventato icona

Ci sono tre capi che non passano mai di moda: i jeans, la camicia bianca e la giacca Chanel. Così Karl Lagerfeld sancisce i punti cardini del vestire. Pochi capi ma comodi e senza tempo, così come voleva la rivoluzione fashion di Coco Chanel, l’ideatrice della giacca diventata un capo icona della maison in tutto il mondo. Come per tutti gli abiti ideati da lei ideati, la jacket di Mademoiselle Coco nasce con l’intento di lasciare il corpo libero di muoversi pur non sottraendo nulla alla femminilità della donna.

E così, in un’epoca (siamo nel 1954) in cui la moda è ancorata a modelli pomposi ed elaborati, arriva una 71enne Gabrielle Chanel a mischiare ancora una volta le carte in tavola: la donna moderna, quella reale, ha bisogno di muoversi in libertà, senza corpini contenitivi e accessori impegnativi. Ecco allora l’idea geniale che prende ispirazione dai tagli lineari maschili: una giacca dritta, senza collo (al massimo è concesso il risvolto), con quattro tasche, con bordi a contrasto o in tinta e dove a ogni bottone con l’emblema della maison corrisponde un’asola. Una vera rivoluzione per l’epoca.

La giacca Chanel

Un capo destrutturato, senza fodera e categoricamente in tweed, tessuto scoperto in terra scozzese da Coco dopo un viaggio fatto col Duca di Westminster. Ultimo ma non ultimo, il tocco che garantisce la perfetta caduta della giacca: la catenina cucita all’interno che assicura una vestibilità da alta sartoria. Il nuovo capo di tendenza viene indossato da Jackie Kennedy, Brigitte Bardot, Romy Scheneider e appare su tutte le copertine delle riviste di moda. In breve tempo diventa l’oggetto del desiderio di tutte le donne, incantate dalla classe e dall’eleganza che un solo capo – per di più tanto minimalista – può regalare all’outfit. Da allora le interpretazioni date alla giacca dai direttori creativi di Chanel sono moltissime e in qualsiasi versione rimane un capo senza tempo e dal fascino indiscutibile.

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