
LONDON - SEPTEMBER 26: The Gucci logo is shown outside the Bond Street store in Mayfair September 26, 2002 in London, United Kingdom. The slump in the financial markets dramatically effected the luxury goods group, lowering profits by more than half for the first half of 2002 from EU 178.4m to EU 79.5m. (Photo by John Li/Getty Images)
Svolta epocale nel mondo della moda: a partire dalla collezione della primavera-estate 2018 Gucci diventerà fur free, non userà più pellicce animali nelle sue linee di moda. Un risultato davvero importante, accolto con entusiasmo dalla LAV e The HSUS – Humane Society for The United States, insieme Fur Free Alliance (FFA).
L’annuncio è stato fatto da Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci durante l’evento Kering Talk, al London College of Fashion e in diretta facebook: dalla prossima primavera-estate nelle collezioni del brand non saranno più presenti pellicce di visone, volpe, zibellino, karakul (altrimenti noto come Swakara, agnello Persiano o Astrakhan), coniglio, opossum o di altri animali allevati o catturati.
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[quote layout=”big”]Essere socialmente responsabili è uno dei valori fondamentali di Gucci e continueremo a cercare di fare di più per l’ambiente e gli animali. Con l’aiuto di HSUS e LAV, Gucci è entusiasta di compiere questo ulteriore passo e spera che possa contribuire a ispirare l’innovazione e diffondere consapevolezza, cambiando l’industria della moda del lusso in meglio.[/quote]
Queste le parole di Marco Bizzarri alle quali si aggiungono quelle di Simone Pavesi, responsabile LAV – Area Moda Animal Free:
[quote layout=”big”]Con questo annuncio, Gucci contribuirà a cambiare il modo in cui l’industria della moda del lusso considera gli animali. C’è un crescente segmento di nuovi consumatori etici che si preoccupano dell’innovazione e della responsabilità sociale e non vogliono avere niente a che fare con i prodotti obsoleti e crudeli come la pelliccia. Gucci lo ha capito e senz’altro beneficerà di un maggiore consenso.[/quote]