
Dove e come trasferirsi per pagare meno tasse (legalmente) - Fashionblog.it
Dove trasferirsi per pagare meno tasse e alleggerire il Fisco? Se vai in questi posti puoi risparmiare tanti soldi legalmente.
In Italia, il sistema fiscale è spesso percepito come un fardello pesante da sopportare. Molti professionisti e imprenditori sentono di dover condividere i loro guadagni con un “socio occulto”, rappresentato dall’Agenzia delle Entrate.
Questa percezione ha spinto molti a considerare l’opzione di trasferirsi all’estero, alla ricerca di paesi con regimi fiscali più favorevoli. Ma come si può effettuare questa scelta in modo corretto e legale? Analizziamo i vari aspetti da considerare per un trasferimento fiscale all’estero.
Dove e come trasferirsi per pagare meno tasse in maniera legale
La decisione di trasferirsi all’estero non è necessariamente motivata da un intento di evasione fiscale, ma piuttosto da una ricerca di un sistema più equo e meno opprimente. Molti imprenditori e freelance, soprattutto quelli che operano in smart working, stanno rivalutando la loro posizione fiscale in un contesto normativo che penalizza i guadagni. L’obiettivo è trovare un ambiente dove il carico fiscale sia più sostenibile, consentendo di mantenere un margine di profitto adeguato rispetto agli sforzi impiegati nel lavoro.
Trasferire la propria residenza fiscale all’estero comporta diverse considerazioni legali e fiscali. In Italia, la normativa prevede che i cittadini residenti siano tassati su tutti i redditi, indipendentemente da dove siano percepiti. Questo significa che se un cittadino italiano risiede in Italia per la maggior parte dell’anno (183 giorni), sarà soggetto alla tassazione italiana su tutti i suoi redditi, anche quelli guadagnati all’estero.
Per evitare contestazioni da parte del Fisco, è fondamentale comprendere i criteri di residenza fiscale. Secondo l’Agenzia delle Entrate, si considera residente in Italia chi ha il domicilio nel territorio nazionale per la maggior parte del periodo d’imposta. Pertanto, se si desidera trasferirsi all’estero, è essenziale ridurre il proprio soggiorno in Italia al di sotto di 183 giorni all’anno. Un soggiorno di oltre 90 giorni potrebbe già far sorgere sospetti sulla volontà di stabilirsi nel Paese. Esistono diversi paesi che offrono regimi fiscali vantaggiosi. Tra i più noti, si trovano:
- Portogallo: Con il suo regime di residenza non abituale, il Portogallo attrae molti pensionati e professionisti qualificati, offrendo aliquote ridotte sui redditi esteri e, in alcuni casi, esenzioni per un periodo di dieci anni.
- Malta: Malta offre un sistema fiscale favorevole per i residenti che non sono cittadini dell’Unione Europea, permettendo di pagare imposte solo sui redditi generati nel Paese.
- Estonia: Con un’economia digitalizzata e un sistema fiscale semplice, l’Estonia consente di pagare le imposte solo sui profitti distribuiti, incentivando il reinvestimento dei guadagni.
- Svizzera: La Svizzera è conosciuta per i suoi regimi fiscali cantonali vantaggiosi e per la stabilità economica, attirando imprenditori e professionisti in cerca di un ambiente favorevole.

Trasferirsi all’estero richiede attenzione e pianificazione. È importante seguire una serie di passaggi:
- Ricerca e pianificazione: Prima di effettuare il trasferimento, è consigliabile informarsi sui requisiti di residenza e sulle normative fiscali del paese scelto. Ogni nazione ha le proprie regole riguardo la tassazione e la residenza fiscale.
- Documentazione necessaria: Per dimostrare la propria residenza fiscale all’estero, è fondamentale raccogliere documentazione adeguata. Ciò può includere certificati di residenza fiscale rilasciati dalle autorità del paese straniero, contratti di affitto o di acquisto di una casa, bollette e documenti di utenze domestiche, buste paga e contratti di lavoro, e dichiarazioni fiscali presentate nel nuovo paese di residenza.
- Iscrizione all’AIRE: Per i cittadini italiani che si trasferiscono all’estero, l’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) è fondamentale. Questo passaggio non solo formalizza il trasferimento, ma offre anche protezione legale in caso di contestazioni fiscali.
- Dichiarazione dei redditi: È importante continuare a rispettare gli obblighi fiscali in Italia, dichiarando eventuali redditi prodotti nel Paese. La mancata dichiarazione potrebbe portare a sanzioni severe.
Nonostante i vantaggi di un trasferimento fiscale, ci sono anche dei rischi. L’Agenzia delle Entrate potrebbe contestare la residenza fiscale se non si possono fornire prove sufficienti del trasferimento. È quindi cruciale avere una documentazione solida e coerente. In assenza di tale documentazione, il Fisco potrebbe presumere che il contribuente sia ancora residente in Italia, con tutte le conseguenze fiscali del caso.
Trasferirsi all’estero per pagare meno tasse è un’opzione legittima e praticabile, ma richiede preparazione e una buona comprensione delle normative fiscali dei paesi di destinazione. Con una pianificazione oculata e la raccolta della giusta documentazione, è possibile ottenere un alleggerimento significativo del carico fiscale, consentendo di godere di una vita più serena e meno vincolata da obblighi tributari eccessivi.