Nuova allerta alimentare, scoperta allarmante in un prodotto amatissimo dai bambini: “Non consumatelo”

Allerta alimentare, in un prodotto amatissimo dai bambini - fashionblog.it
Richiami alimentari in Italia: latte UHT con data errata e polpa di frutta contaminata da micotossine. Ecco cosa sapere e come comportarsi.
Il Ministero della Salute ha pubblicato due nuovi avvisi di richiamo alimentare che interessano prodotti di largo consumo. Si tratta di un lotto di latte UHT parzialmente scremato a marchio Del Giudice e di una polpa di mela e banana venduta nei supermercati Coop. I motivi dei richiami sono differenti ma potenzialmente rilevanti: nel primo caso si tratta di un errore sulla data di scadenza, nel secondo della presenza di patulina, una micotossina tossica.
Il latte, prodotto dal Gruppo Grifo Agroalimentare, è distribuito in bottiglie da 1 litro e riconoscibile tramite il numero di lotto A07407. Sull’etichetta è riportata in modo errato la data di scadenza al 23 luglio 2027, quando in realtà il prodotto va consumato entro il 23 luglio 2025. Un errore imputabile a un’impostazione errata durante la stampa che, pur non influendo sulla qualità del prodotto se consumato entro i termini reali, richiede il ritiro per evitare confusione.
Il richiamo riguarda esclusivamente la corretta informazione ai consumatori, che devono restituire il prodotto nel punto vendita d’acquisto se in possesso del lotto indicato. L’azienda ha attivato un numero verde dedicato (800 021292) operativo dal lunedì al venerdì tra le 10:00 e le 12:00, per fornire supporto e chiarimenti.
Polpa di mela e banana Coop contaminata: rilevata patulina oltre i limiti
Più complesso il richiamo che interessa la polpa di mela e banana a marchio Bianchi, distribuita dalla catena Coop. In questo caso, il Ministero ha rilevato valori elevati di patulina, una sostanza tossica che può svilupparsi nei derivati della frutta a seguito di contaminazioni da funghi come quelli del genere Penicillium.
Il prodotto è venduto in vasetti da 100 grammi, identificato con numero di lotto 098 e termine minimo di conservazione fissato al 7 aprile 2026. La produzione è affidata alla Futura Spa, con sede a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna. Un dettaglio che ha generato confusione è la presenza di un indirizzo diverso sull’etichetta, che riporta via Picasso 3 invece della sede effettiva in via Bora 12. Questo errore, unito alla presenza della tossina, ha spinto le autorità a richiedere il ritiro immediato del lotto.

Il consumo del prodotto è sconsigliato, e i clienti sono invitati a restituire le confezioni ai supermercati Coop dove sono state acquistate. L’azienda ha attivato una linea diretta per informazioni, 0131 279180, a cui ci si può rivolgere per segnalazioni e chiarimenti.
Secondo quanto riferito, la patulina può essere nociva per la salute umana, soprattutto nei bambini, e il superamento dei limiti imposti per legge rende il prodotto non idoneo al consumo.
Crescono i ritiri alimentari in Italia: i dati e l’attenzione richiesta ai consumatori
Nel 2025 i richiami di prodotti alimentari in Italia sono già saliti a 86 casi con 285 prodotti coinvolti, secondo quanto riportato dal portale Il Fatto Alimentare. Il dato suggerisce un incremento rispetto agli anni precedenti, con un impatto che coinvolge aziende di diverse dimensioni e settori.
La frequenza dei richiami riflette un controllo sempre più serrato da parte delle autorità, ma anche un sistema produttivo complesso, dove errori in etichettatura, contaminazioni e difetti di produzione possono verificarsi con facilità. Il ruolo del consumatore in questo scenario diventa centrale: serve attenzione nell’acquisto, controllo dei numeri di lotto, e consapevolezza nell’uso dei canali di assistenza messi a disposizione.
Il richiamo di un prodotto non implica sempre un rischio diretto per la salute, ma rappresenta un campanello d’allarme sulla tracciabilità e affidabilità delle filiere. In un contesto dove la sicurezza alimentare è sotto osservazione, sapere come comportarsi in caso di richiamo è un dovere informativo ma anche un atto di responsabilità individuale.
Chi acquista ha diritto a informazioni corrette, trasparenza e rimborso, ma anche il compito di agire rapidamente in caso di avvisi ufficiali, contribuendo così a limitare la diffusione di prodotti non conformi.