
Cosa fare quando la badante non se ne vuole andare - fashionblog.it
Sfratto alla badante dopo la fine del rapporto: ecco cosa prevede la legge. Occorre solo un documento per non aver problemi.
La convivenza tra badante e famiglia assistita può riservare situazioni complesse, soprattutto quando il rapporto di lavoro termina e la badante non intende lasciare l’alloggio. La normativa italiana tutela il diritto del datore di lavoro a liberare l’immobile e fornisce strumenti precisi per affrontare questa problematica. La possibilità per la badante convivente di risiedere nella casa dell’anziano assistito è un vantaggio strettamente legato al rapporto di lavoro. Al termine di questo, per qualsiasi ragione – licenziamento, dimissioni o decesso della persona assistita – la badante è tenuta a lasciare libero l’immobile.
Quando e come la badante deve lasciare l’abitazione
Il termine per liberare l’abitazione è disciplinato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il lavoro domestico, che stabilisce un periodo di preavviso variabile in base all’orario di lavoro e all’anzianità di servizio. In dettaglio:
- Per badanti conviventi con un impegno settimanale di almeno 25 ore e un’anzianità inferiore a 5 anni, il preavviso è di 15 giorni.
- Se l’anzianità supera i cinque anni, il preavviso si allunga a 30 giorni.
- Per chi lavora meno di 25 ore settimanali, il preavviso è di 8 giorni con anzianità inferiore a 2 anni, e di 15 giorni per anzianità superiore.
Durante questo periodo, la badante può continuare a vivere nell’abitazione e ha diritto al pagamento di ferie non godute, permessi e al Trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Una volta concluso il rapporto di lavoro e rispettati i suoi diritti, la badante deve lasciare l’immobile. In caso contrario, può configurarsi il reato di invasione di edificio, come stabilito dalla sentenza n. 36546/2015 della Corte di Cassazione. La Suprema Corte ha chiarito che la permanenza illegittima nella casa dopo la cessazione del rapporto di lavoro – ad esempio a seguito della morte dell’anziano – può essere considerata un’occupazione abusiva.
Come agire se la badante si rifiuta di lasciare la casa
Se la badante non lascia l’abitazione entro i termini, è consigliabile seguire un percorso graduale:
- Dialogo e mediazione: Tentare un confronto diretto per capire le motivazioni del rifiuto. Spesso un accordo amichevole può evitare complicazioni.
- Contratto di locazione: Se la volontà è quella di far restare la badante, si può valutare la stipula di un contratto di affitto, con le dovute garanzie.
- Diffida legale: Se il dialogo non sortisce effetti, è opportuno inviare una lettera formale di diffida, redatta con l’assistenza di un legale, per intimare la liberazione dell’immobile entro un termine preciso.
- Azione giudiziaria per sfratto: Qualora la diffida resti senza risposta, si può procedere con l’azione legale per sfratto, secondo le procedure previste dalla legge.
- Intervento delle forze dell’ordine: In situazioni particolarmente critiche, si può richiedere l’intervento della polizia per far rispettare il diritto alla libera disponibilità dell’immobile.
In tutte queste fasi, è fondamentale affidarsi a un professionista per evitare errori procedurali che potrebbero ritardare la risoluzione della controversia.Parallelamente alla liberazione dell’immobile, il datore di lavoro deve procedere alla cancellazione della residenza della badante presso l’ufficio anagrafe del Comune. La procedura prevede:
- Presentazione di una comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro e di cambio di residenza, corredata di copia del contratto di lavoro e documento d’identità.
- Verifica da parte del Comune che la badante non risieda più nell’abitazione.
- Cancellazione della residenza in caso di esito positivo dei controlli.
Il lavoro domestico, che comprende figure come badanti, colf e assistenti familiari, è regolato da un quadro normativo specifico che riconosce diritti e doveri a entrambe le parti. Il CCNL per il lavoro domestico disciplina aspetti come orari, ferie, retribuzioni, preavviso e trattamento di fine rapporto.