
L'acqua nelle orecchie: come evitare guai (www.fashionblog.it)
Durante i mesi estivi, è frequente imbattersi nella fastidiosa sensazione di orecchie tappate dopo il bagno al mare o in piscina.
Durante i mesi estivi, è frequente imbattersi nella fastidiosa sensazione di orecchie tappate dopo il bagno al mare o in piscina, un disturbo che può prolungarsi anche per diverse ore e compromettere il piacere della vacanza. L’otorinolaringoiatra Dott.ssa Rosa Alessia Battista, dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, spiega le cause anatomiche di questo fenomeno e fornisce indicazioni utili su come intervenire senza rischiare di peggiorare la situazione.
Le cause dell’acqua bloccata nelle orecchie: anatomia e cerume
La sensazione di orecchio ovattato dopo un’immersione è legata innanzitutto alla conformazione del condotto uditivo esterno, che in alcune persone può essere più stretto o caratterizzato da curvature che impediscono all’acqua di defluire facilmente. “Spesso, però, il vero responsabile è la presenza di un tappo di cerume”, chiarisce la specialista. Questo materiale, a contatto con l’acqua, si espande e crea una barriera che amplifica la sensazione di orecchio tappato e ostacola l’uscita del liquido. L’effetto è particolarmente fastidioso e può durare più a lungo del previsto.
Non si tratta solo di disagio temporaneo: “Il ristagno dell’acqua nel condotto uditivo può favorire la proliferazione di batteri e causare infezioni come l’otite esterna”, spiega la Dott.ssa Battista. Inoltre, tentativi impropri di liberare l’orecchio, come l’uso di cotton-fioc, possono provocare microtraumi o spingere ulteriormente il cerume verso la membrana timpanica, aggravando il problema. La conseguenza può essere anche una diminuzione soggettiva dell’udito, definita ipoacusia.

Se la sensazione di orecchio tappato persiste oltre le 24-48 ore, è fondamentale rivolgersi a uno specialista per una valutazione approfondita e l’eventuale rimozione del tappo di cerume, prevenendo così complicazioni più serie.
Il fai da te non è sempre consigliabile, soprattutto nei bambini piccoli che non riescono a comunicare chiaramente il proprio disagio. La Dott.ssa Battista suggerisce di evitare assolutamente i cotton-fioc, che non solo possono peggiorare la situazione, ma anche causare lesioni. “È preferibile tamponare delicatamente con un fazzolettino di carta o un asciugamano, senza spingere nulla nel condotto uditivo”, raccomanda.
Tra i rimedi casalinghi più diffusi, come l’olio d’oliva, va sottolineato che questi non sono prodotti farmacologici e potrebbero introdurre batteri, rendendoli non sicuri. Al contrario, in commercio esistono soluzioni oleose specifiche per ammorbidire e facilitare la rimozione del cerume, da utilizzare solo sotto consiglio medico.
L’uso dell’asciugacapelli, mantenuto a distanza di sicurezza, può aiutare ad asciugare l’orecchio senza danni, ma resta più efficace il metodo del fazzoletto per assorbire l’acqua tramite capillarità.
Per prevenire il fastidio, esistono spray auricolari a base alcolica, che favoriscono l’evaporazione dell’acqua e creano un ambiente meno favorevole allo sviluppo batterico. Questi prodotti sono particolarmente utili se applicati dopo ogni bagno.