
Così capisci se una persona ti sta manipolando: i trucchi degli psicologi ti arrivano in soccorso - fashionblog.it
Blame shifting: Cosa è, come contrastarlo e riconoscerlo quando lo si subisce. Ecco svelati i trucchi per mettere a tacere chi vuole manipolarti.
Nel contesto delle relazioni interpersonali, sia personali che professionali, sapersi difendere da tecniche manipolative è fondamentale per preservare il proprio equilibrio emotivo e la propria autostima. Tra queste strategie rientra il fenomeno noto come blame shifting, una modalità subdola con cui una persona sposta la responsabilità delle proprie azioni o errori sugli altri, generando confusione e senso di colpa ingiustificato.
Il termine blame shifting indica letteralmente lo spostamento della colpa. Si tratta di un comportamento manipolatorio che consiste nel negare ogni addebito e nel trasferire la responsabilità di un problema o di un conflitto a un’altra persona. Questa tattica viene spesso utilizzata da chi vuole evitare di affrontare le proprie mancanze o di assumersi le conseguenze delle proprie azioni.
Riconoscere il blame shifting non è sempre semplice, perché chi lo pratica spesso utilizza argomentazioni convincenti e un linguaggio emotivamente carico che può far vacillare la percezione della realtà da parte della vittima. Le frasi tipiche includono accuse come “Sei tu quello che fa arrabbiare me”, “Non è colpa mia se sei così sensibile” o “Se non avessi fatto così, non saremmo in questa situazione”. Questi meccanismi inducono nell’interlocutore un senso di colpa e di confusione, facendo perdere di vista la verità dei fatti.
Blame shifting: come difendersi
Per difendersi da questa forma di manipolazione psicologica è essenziale saper individuare i segnali caratteristici del blame shifting. Tra i principali indicatori vi sono:
- Inversione sistematica delle responsabilità, dove ogni problema o disagio viene attribuito esclusivamente all’altra persona.
- Minimizzazione delle proprie colpe e amplificazione dei difetti altrui, con un’attenzione selettiva che distorce la realtà.
- Confusione emotiva e senso di colpa sproporzionato rispetto alla situazione reale.
- Difficoltà a stabilire un dialogo costruttivo, perché ogni tentativo di confronto viene deviato o trasformato in un’accusa contro l’altro.

Questa dinamica è particolarmente pericolosa in contesti affettivi, come le relazioni di coppia o familiari, ma si può riscontrare anche in ambito lavorativo o sociale. Difendersi dal blame shifting richiede consapevolezza e determinazione. Il primo passo consiste nel riconoscere che si è di fronte a una manipolazione, senza lasciarsi travolgere dal senso di colpa indotto. È utile mantenere un atteggiamento lucido e obiettivo, cercando di valutare i fatti con distacco e chiedendosi: “Qual è la realtà oggettiva della situazione?”.
Un’altra strategia efficace è imparare a stabilire confini chiari nella comunicazione, evitando di entrare nel gioco delle accuse reciproche. È fondamentale esprimere il proprio punto di vista in modo fermo e calmo, senza lasciarsi coinvolgere da provocazioni emotive. In casi più complessi, può essere utile anche coinvolgere un mediatore o un professionista, come uno psicologo, per ottenere un supporto esterno e imparziale.
Infine, lavorare sulla propria autostima è un elemento chiave per non cadere nella trappola del blame shifting. Chi ha una buona consapevolezza di sé e dei propri valori è meno vulnerabile alle manipolazioni emotive e riesce a mantenere una posizione equilibrata anche in situazioni conflittuali.