
Ravvedimento speciale 2025-2026: chi può aderire e come funziona (www.fashionblog.it)
È ufficialmente aperta la finestra temporale per l’adesione al nuovo ravvedimento speciale fiscale dedicato ai titolari di partita IVA.
La misura, prevista dal Decreto Fiscale DL 84/2025 e approvata recentemente dalla Commissione Finanze, offre un’opportunità di sanatoria con modalità semplificate e vantaggi significativi in termini di sanzioni e imposte dovute.
Il provvedimento si rivolge principalmente a imprenditori e professionisti titolari di partita IVA che hanno applicato gli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA) e che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale (CPB) per le annualità 2024 e 2025. L’obiettivo è favorire la regolarizzazione fiscale con la corresponsione di un’imposta sostitutiva che copre Irpef/Ires, addizionali e Irap, calcolata in base alla differenza tra il reddito dichiarato e un valore incrementato secondo il punteggio ISA ottenuto.
Le percentuali con cui si incrementa la base imponibile variano da un minimo del 5% per punteggi ISA pari a 10 fino a un massimo del 50% per punteggi inferiori a 3. Per le aliquote sull’imposta sostitutiva si prevede:
– 10% per ISA pari o superiore a 9;
– 12% per ISA tra 6 e 8;
– 15% per ISA inferiore a 6;
– Irap al 3,9%, con riduzione del 50% per gli anni colpiti dalla pandemia Covid-19 (2020 e 2021), per i quali è prevista anche una riduzione del 30% delle aliquote.
L’accesso al ravvedimento speciale è consentito anche in presenza di cause di esclusione dagli ISA legate alle condizioni eccezionali generate dalla pandemia, oppure se il contribuente ha dichiarato situazioni che hanno influito sul normale svolgimento dell’attività o esercita più attività con esclusione dagli ISA.
Nel caso di assenza del punteggio ISA per alcune annualità, la base imponibile sarà calcolata incrementando il reddito dichiarato del 25% e applicando un’aliquota del 12,5% sull’imposta sostitutiva per le imposte sui redditi e del 3,9% per l’IRAP.
Scadenze e modalità di pagamento
L’adesione al ravvedimento speciale sarà possibile dal 1° gennaio 2026 fino al 15 marzo 2026, data ultima per perfezionare la regolarizzazione. I contribuenti potranno sanare anche singoli anni di imposta e scegliere di effettuare il pagamento in un’unica soluzione oppure con una rateizzazione fino a un massimo di 10 rate mensili. Rispetto alle precedenti edizioni, i termini di rateizzazione risultano più compressi per consentire la chiusura delle pendenze entro la fine del 2026, in vista dell’entrata in vigore della riforma fiscale prevista per agosto 2026.
Il termine ultimo per il pagamento delle rate è fissato al 15 dicembre 2026, il che comporta rate mensili più consistenti rispetto al passato, ma più rapide nel definire le posizioni contributive.

Il ravvedimento speciale funziona come uno scudo fiscale sulle annualità precedenti e si configura come un meccanismo di sanatoria che evita ai contribuenti accertamenti tributari onerosi. Per aderire è necessario aver accettato la proposta del Concordato Preventivo Biennale per il biennio 2025-2026, una misura che il Governo Meloni ha fortemente voluto per incentivare la regolarizzazione fiscale e la compliance.
Una delle novità più rilevanti è la limitazione della sanatoria degli anni fiscali dal 2019 al 2023 solo ai contribuenti che aderiranno al CPB nel 2025, escludendo chi ha aderito nel biennio precedente. Questa scelta mira a stimolare l’adesione corrente al CPB e a evitare che il ravvedimento speciale venga utilizzato come strumento per sanare anni già in corso di regolarizzazione, rafforzando così l’efficacia dell’incentivo.
Per gli anni 2020 e 2021, gravati dalle conseguenze della pandemia, sono previste agevolazioni ulteriori con la riduzione delle aliquote del 30%, riconoscendo l’impatto economico negativo subito dalle attività.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inoltre messo a disposizione strumenti di supporto per il calcolo del ravvedimento, come il tool Excel dedicato ai soggetti ISA aderenti al CPB, e guide operative aggiornate per facilitare l’adesione e il corretto computo dell’imposta sostitutiva.
Impatto e prospettive per le partite IVA
L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia del Governo Meloni per migliorare la compliance fiscale e ridurre il contenzioso tributario, offrendo soluzioni che incentivano la regolarizzazione volontaria.
Tuttavia, nonostante la possibilità di sanare le posizioni pregresse con costi contenuti, la risposta del mercato al CPB è stata finora limitata, complici anche le incertezze economiche e la complessità degli impegni richiesti ai contribuenti.