
Scopri il segreto per proteggerti dal cancro-fashionblog.it
In molti si chiedono che cosa potrebbe schermarli dal cancro e un aiuto significativo potrebbe provenire dal fare questo ogni giorno.
Svolgere attività motoria quotidiana rappresenta una delle strategie fondamentali per la prevenzione oncologica, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). L’attività fisica, infatti, non si limita a sessioni di allenamento in palestra o in abbigliamento sportivo, ma comprende ogni contrazione dei muscoli scheletrici che comporta un aumento del consumo energetico rispetto al riposo, sia essa svolta durante le ore lavorative, nei trasporti quotidiani, nelle faccende domestiche o nel tempo libero.
Come riporta La Gazzetta di Parma, secondo il noto oncologo parmigiano Vittorio Franciosi, coordinatore Rete locale Cure palliative della provincia di Parma, le evidenze scientifiche indicano che l’attività motoria ridurrebbe significativamente il rischio di sviluppare tumori di vescica, mammella, colon, endometrio, rene, esofago e stomaco.
I dati relativi alla sedentarietà sono meno numerosi, ma suggeriscono che uno stile di vita sedentario, indipendentemente dal livello di attività fisica, aumenta il rischio di tumori al seno, colon, endometrio e polmone. È stimato che circa il 20-40% dei tumori maggiormente diffusi sia attribuibile a stili di vita caratterizzati da inattività motoria, sedentarietà e obesità.
Intensità e durata dell’attività motoria per una prevenzione efficace
L’OMS consiglia agli adulti di praticare almeno 150-300 minuti di attività motoria di intensità moderata oppure 75-150 minuti di attività intensa a settimana. Per bambini e adolescenti, l’indicazione è di almeno un’ora di attività moderata o intensa ogni giorno, con almeno tre giorni di attività intensa settimanale.

L’attività motoria può essere classificata in varie intensità: da quella lieve, come stirare o camminare lentamente, a quella moderata, che comprende attività come il giardinaggio o il nuoto ricreativo, fino all’intensa, come jogging, tennis o calcio.
Franciosi sottolinea un aspetto spesso trascurato: anche chi svolge regolarmente attività fisica può mantenere uno stile di vita sedentario, se trascorre la maggior parte della giornata in posizione seduta o reclinata. È pertanto raccomandato di interrompere periodicamente la sedentarietà, alzandosi ogni 30-45 minuti per qualche minuto di movimento.
I meccanismi biologici della protezione esercitata dall’attività fisica
I principali meccanismi attraverso cui l’attività motoria protegge dall’insorgenza di tumori includono la riduzione del tessuto adiposo corporeo e viscerale, il miglioramento dei parametri metabolici come insulina e glucosio, la modulazione delle adipochine (leptina e adiponectina), la regolazione degli ormoni sessuali, la diminuzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione cronica, e il potenziamento del sistema immunitario.
Studi sperimentali evidenziano che interrompere periodi prolungati di sedentarietà con brevi momenti di movimento riduce i livelli circolanti di insulina e glucosio, correlati allo sviluppo di diabete di tipo 2, noto fattore di rischio oncologico.
Attività motoria dopo la diagnosi di tumore: un supporto alla guarigione
L’attività motoria assume un ruolo cruciale anche dopo la diagnosi e il trattamento oncologico. Franciosi rileva come circa il 50% dei pazienti guariti subisca un calo dell’attività fisica, aggravato dagli effetti collaterali delle terapie quali chirurgia, chemioterapia, radioterapia e ormonoterapia. In particolare, nei sopravvissuti ai tumori della mammella, colon-retto, prostata, ovaio ed endometrio, un programma regolare di esercizi aerobici e di potenziamento muscolare, adeguatamente monitorato, si associa a una riduzione del rischio di mortalità e a un miglioramento significativo della qualità della vita.
L’Organizzazione mondiale della sanità continua a promuovere tali raccomandazioni come parte integrante delle politiche di salute pubblica, riconoscendo l’attività motoria quotidiana come uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione primaria e secondaria dei tumori.