
Omessa presentazione del Modello 730: sanzioni amministrative e penali - fashionblog.it
Con l’avvicinarsi della scadenza per la presentazione del Modello 730/2025, è fondamentale chiarire i rischi degli errori.
L’omissione della dichiarazione dei redditi rappresenta un problema serio per il contribuente. Secondo la normativa vigente, chi non presenta il Modello 730 entro il termine stabilito (30 settembre 2025 per quest’anno) rischia una sanzione amministrativa pari al 120% dell’imposta dovuta, con un minimo di 250 euro. Se non vi sono imposte da versare, la multa può variare da 250 a 1.000 euro, con possibili aumenti fino al doppio per chi è obbligato alla tenuta delle scritture contabili. Inoltre, per redditi prodotti all’estero, la sanzione minima viene incrementata di un terzo.
Tuttavia, la situazione si aggrava quando si superano determinate soglie di evasione fiscale. Il reato penale scatta se le imposte evase (compresa IVA e ritenute non versate) superano i 50.000 euro per singola imposta e per ciascun periodo d’imposta. In questi casi, la normativa prevede pene detentive da 2 a 5 anni. È rilevante sottolineare che la presentazione della dichiarazione anche in ritardo, purché entro 90 giorni dalla scadenza, esclude la punibilità penale, anche se il modello non è sottoscritto o conforme.
Il decreto fiscale 2020 ha inasprito le sanzioni per i reati tributari, introducendo anche la possibilità di custodia cautelare in carcere per l’omessa presentazione, un provvedimento prima escluso.
Le agevolazioni per chi accetta il Modello 730 precompilato
Per incentivare la corretta e tempestiva presentazione della dichiarazione, è previsto un sistema premiale per chi accetta il Modello 730 precompilato predisposto dall’Agenzia delle Entrate senza apportare modifiche. In questo caso, il contribuente è esonerato dai controlli preventivi sui dati inviati e beneficia di una semplificazione anche per le spese sanitarie, che vengono accettate automaticamente senza la necessità di conservare fatture o scontrini, secondo quanto previsto dal Dl Semplificazioni.
Le stesse regole si applicano alla dichiarazione semplificata: chi conferma i dati in possesso dell’amministrazione senza variazioni è escluso da controlli preventivi. Inoltre, anche quando la dichiarazione viene presentata tramite intermediari abilitati o CAF, si mantiene l’esenzione dai controlli sulle spese sanitarie, con l’obbligo per l’intermediario di verificare la corrispondenza con i dati della tessera sanitaria ma senza dover conservare documentazione cartacea.
Questo sistema premia quindi i contribuenti che seguono le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, mentre chi omette o modifica la dichiarazione incorre in maggiori rischi.

Il reato penale per omissione della dichiarazione scatta in presenza di due condizioni essenziali:
- Mancata presentazione entro 90 giorni dalla scadenza (ossia dopo il 30 settembre 2025);
- Evasione fiscale superiore a 50.000 euro per imposta.
In caso di violazione, il contribuente rischia la reclusione da 2 a 5 anni. È importante evidenziare che la soglia di 50.000 euro rappresenta un parametro spartiacque: sotto tale limite, le sanzioni sono di natura amministrativa e pecuniaria, commisurate all’ammontare dell’evasione e alla reiterazione del comportamento.
Per chi presenta la dichiarazione in ritardo ma entro i 90 giorni successivi alla scadenza, anche se con modello non conforme o senza firma, non scatta la punibilità penale.
Sono obbligati a presentare il Modello 730/2025:
- Lavoratori dipendenti con più datori di lavoro o redditi oltre la soglia di esenzione;
- Pensionati con più pensioni o redditi aggiuntivi;
- Lavoratori autonomi occasionali senza partita IVA;
- Chi percepisce redditi da locazione, esteri o plusvalenze.
Sono invece esonerati coloro che percepiscono un solo reddito da lavoro dipendente o pensione, sotto soglia e tassato alla fonte, o che si trovano in regimi fiscali agevolati.
Le scadenze da rispettare nel 2025 sono:
- 30 settembre 2025 per il Modello 730 (lavoratori dipendenti e pensionati);
- 31 ottobre 2025 per il Modello Redditi (lavoratori autonomi, titolari di partita IVA, o chi non ha un sostituto d’imposta).
Come regolarizzare una dichiarazione non presentata: il ravvedimento operoso
In caso di omissione, è possibile usufruire del ravvedimento operoso, che consente di sanare l’irregolarità pagando imposte, interessi e sanzioni ridotte. Se la regolarizzazione avviene entro 90 giorni dalla scadenza, la sanzione si riduce a un decimo del minimo previsto. È possibile presentare dichiarazioni integrative fino a 5 anni dopo la scadenza originaria, evitando così il massimo delle sanzioni.
Agire tempestivamente è cruciale per ridurre l’esposizione economica e prevenire accertamenti fiscali. Oggi la compilazione e l’invio del Modello 730 possono essere effettuati facilmente anche online, con l’assistenza di intermediari qualificati come CAF o consulenti fiscali, che offrono supporto personalizzato e aggiornato sulle normative vigenti.