
Batteri, funghi e acari nel letto: questo è il tempo massimo per cambiare le lenzuola -fashionblog.it
Il letto si rivela spesso un ambiente molto meno pulito di quanto si creda. La presenza di batteri, funghi e acari è un problema sanitario importante.
Ogni anno, una persona produce circa 26 litri di sudore durante il sonno, secondo gli studi più recenti, creando un ambiente umido ideale per la proliferazione di germi e funghi. I batteri si sviluppano in particolare nelle zone a contatto diretto con la pelle, come le lenzuola e le federe, dove trovano nutrimento anche grazie alle scaglie di pelle che perdiamo durante la notte.
A questi si aggiungono residui di cosmetici, peli di animali domestici e persino tracce di cibo in caso di abitudini alimentari a letto, aumentando il rischio di contaminazione. La federa rappresenta la superficie più critica: è il punto di contatto con i capelli e il respiro, quindi un ricettacolo ideale per batteri e funghi. Recenti ricerche hanno evidenziato che, dopo un anno e mezzo di uso, un cuscino può ospitare fino a 17 specie diverse di microrganismi fungini, confermando la necessità di una pulizia frequente e scrupolosa.
Frequenza consigliata per il cambio delle lenzuola
Le raccomandazioni più aggiornate, supportate anche da esperti come il microbiologo Philip Tierno dell’Università di New York, indicano che il cambio delle lenzuola dovrebbe avvenire almeno una volta alla settimana. Questa frequenza diventa ancora più importante durante la primavera e l’estate, quando le temperature più elevate favoriscono la sudorazione e quindi la proliferazione microbica.

In inverno, quando si tende a sudare meno e si utilizzano pigiami più pesanti, è possibile estendere il cambio fino a un massimo di 10-12 giorni, ma non oltre. Le federe, invece, richiedono una cura ancora più rigorosa e andrebbero sostituite almeno due volte a settimana, per prevenire irritazioni cutanee e allergie.
Anche gli altri elementi della biancheria da letto seguono un calendario preciso: coperte, coprimaterassi e copriletti vanno lavati mensilmente, mentre trapunte e piumini, non essendo a diretto contatto con la pelle, possono essere puliti ogni due o tre mesi. Inoltre, il materasso necessita di un’accurata pulizia con aspirapolvere e di una regolare aerazione almeno due volte l’anno, pratica che aiuta a limitare la presenza di acari e muffe.
Per garantire un’efficace rimozione di germi e funghi, lenzuola e federe devono essere lavate separatamente dal resto del bucato e a una temperatura non inferiore ai 60 gradi. L’aggiunta di un detergente antibatterico è consigliata per potenziare l’azione igienizzante.
Un’ulteriore buona pratica, suggerita da dermatologi e allergologi, è quella di non rifare il letto immediatamente dopo il risveglio: lasciare arieggiare le lenzuola e le coperte aiuta a ridurre la presenza di acari e umidità, limitando così la formazione di un ambiente favorevole alla proliferazione microbica.
Anche i pigiami dovrebbero essere cambiati con frequenza settimanale, in quanto il contatto diretto con la pelle durante la notte contribuisce a trasmettere batteri e sporco. Dormire in pigiami puliti è quindi fondamentale per mantenere la qualità dell’ambiente notturno.
La mancata igiene del letto può determinare problemi di salute anche rilevanti, soprattutto per quanto riguarda le vie respiratorie. L’inalazione di microbi presenti su lenzuola e federe sporche può provocare irritazioni, raffreddori ricorrenti e disturbi respiratori, anche in soggetti non allergici.